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lunedì 31 maggio 2021

giovedì 17 ottobre 2019

menadi danzanti


A BUIO VOLO

da questa memoria di aria
sempre con occhi riappare 
e lenta in afra nebbia scende 
e in muto tempo frana la mente 
piaga di ore a sorte già rafferme 
di vuoto tutte colme stanno

sul bordo di questo curvo stame 
ombre brune spingono anni
distanti – da sementi a sciame 
lasciate ai piedi ameni
di menadi danzanti

lungo la notte nulla 
a buio volo di luna 
una sirena che urla
rimbomba domestici camposanti.

G. Nigretti da Derive quiete, 2010/11

giovedì 14 marzo 2019

scritture 2


DI OBLIO

tutta gruma sta la cera
ben bagnata è la cima
fra le onde di curva prora
voci di nome memoria

l’andare via già dirada
da parole e carte senza stame e
da colline che stanno supine
su questa nera onda che va errando 

una quiete pesante discende
di oblio gli orizzonti dirama
verso un domani di passato
a vele strappate andiamo.

G. Nigretti da Derive quiete 2010/11

venerdì 15 dicembre 2017

muto tempo


IN VOLO

da questa memoria di aria
sempre con occhi riappare e
in afra nebbia scende lenta e
in muto tempo frana la mente 
già ferita da ferme ore morte
che di vuoto colme stanno

sul bordo di questa curva vita
ombre brune spingono anni
distanti – da sementi a sciame 
lasciate ai piedi ameni
di menadi danzanti

lungo la notte nulla 
a buio volo di luna 
una sirena che urla
rimbomba domestici camposanti.

G. Nigretti da Derive quiete 2010/11

domenica 3 aprile 2016

oblio

Padova 2 aprile 2016, Zubar, Giornata Mondiale della Poesia - Nigretti legge
DI OBLIO

tutta gruma sta la cera
ben bagnata è la cima
sopra l’onda da prora
voci di nome memoria

l’andare via dirada
da nere chine di vita
le colline non più supine
su quest’errante acqua bianca

una quiete pesante discende
di oblio gli orizzonti dirama
verso un domani di passato
a vele strappate andiamo.

G. Nigretti da Derive quiete 2010/11


sabato 4 luglio 2015

pesante discende





DI OBLIO

tutta gruma sta la cera
ben bagnata è la cima
a prora – fra le onde
voci di nome memoria

l’andare via già dirada
da chine nere di vita 
le colline non più supine
su quest’onda errante

una quiete pesante discende
di oblio gli orizzonti dirama
verso un domani di passato
a vele strappate andiamo.

G. Nigretti da Derive quiete 2010/11

domenica 8 marzo 2015

molli curve


A CURVE

d’oro m’arridi?

fulva luna sorgiva
d’occaso fulgida
come donna a gote accanto

d’argento
un neo di stella brilla
lento migra
lo sguardo
nell’aria di azzurro manto

d’ali in quieto volo salgo
languide colline
a molli curve supine
come femmine assopite
a ignude sillabe in rime.

G. Nigretti da Derive quiete 2010/11

domenica 15 dicembre 2013

il corpo


PELAGICA
 
sfoca Serifos su la scia
diafane spiagge ferrose
scivolano – su le onde
il corpo tuo dormiente
a vento d’Egeo fremita
come di cicale le tamerici

su le sassaie fra raggi arsi
radici amare serpeggiano
alle chiare acque rifiorite
rugiade stelle cogliemmo
ne l’acerba pelaga quiete

di sirena un sibilo aguzzo
desta le paratie calanti
verso un’arsura di settembre
mi naufrago a mute sillabe.

G. Nigretti da Derive quiete 2010/11

mercoledì 25 settembre 2013

e sta






Trani, Scoglio di Frisio, settembre 2013



CURVA DI VITA

questa gabbia ruggine
stagna e sta –

come aprile su le rive
colme di secche scorie

ossa di quel sorriso delfino
una muta di gabbiani fruga

un arcobaleno livido discende
pesante – attraverso la soglia
l’ultima ombra va
dove non sanguina
dove non secca
dove non brucia
dove non c’è
che muta quiete e

Giuseppe Nigretti da Derive Quiete 2010/2011

martedì 18 giugno 2013

di caffè




IL GIORNO RITORNA

e gesti eguali si rifanno
a l’alba ne l’ombra fredda
l’acqua sgocciola lenta
la cucina di caffè quieta
odora le stanche spoglie
di ieri

il giorno avanza
un cielo di biacca raggela
a pioggia battente le ore
nella risacca le memorie
fluttuano il muto cenere
da ogni fuoco spento
ai bordi di andate strade
risento le orme discese
in ogni notte d’asfalto
nel tempo che sfuma
fra questi murmuri di scrittura
bevo di silenzio un caffè amaro.

G. Nigretti da Derive quiete 2010/11

domenica 8 aprile 2012

Domenica

Giardino di Ca' Marcello - Levada di Piombino Dese

DOMENICA

Ne l’aria rumorano campane
il sole nuovo risorge
su le colme tavole padane
il giorno di gioie altrui batte
il vuoto di questa quiete
fumida di odori d’agnelli
ribolle con uova e piselli

dal tempo bambino una marea
di domeniche marine sale
memorie d’ombre ingiallite
da un sole già spento
in un adriatico di parole
mute affogano le mie fole

G. Nigretti