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venerdì 20 settembre 2019
mercoledì 3 aprile 2019
dialogo silente 2
sfugge via dall’ora albina
la sera – come una corva
altera – che ora s’innalza e
repente in albore sfarina
all’ombra distante le porte:
che di scorie colma ritorna
d’alcove onde di levante
dove un sole arcano risale
da memorie di mirto inane.
G. Nigretti da Derive di scorie 2016
AMAREFERITA di Marta Celio
e dall’alto del meriggiare scende
– profondo a-mare – e lieve sussurra
all’ore* che chiede “mirto inane”. Riempire
memorie orecchie sopraffine. Indugia
sosta-sposta onde e primizie in carta-paglia
lontano da “sole arcano”
e vicino-stretto amaro amare mare
e ancora una volta sboccia vita
là dove esule-isola amara-amareferita
*ore: orecchio
lunedì 1 aprile 2019
asola
ASOLA-SOLA STARE di Marta Celio
nella solitudine
di una moltitudine di versi
mi sento asola-sola solerte
annaspo, corro, grido
per entrare in quel mondo fetale-fatale
dove non asola-sola
ma maglioni di carta d’angora
per scaldare quella “sola moltitudine”
memoria e radice cubica del mio a-sola-stare
giovedì 28 marzo 2019
amaro amare
A Giuseppe Nigretti di Marta Celio
amaro amare
derive
solatie
ctonie-
stanziali
eco // luce-ombra
senza solerti passaggi
ma forse
-forse-
affanni
poi
voci di te in
anfratti:
cercano (te cercano)
e dietro Dolle
entro antri (più non canti)
ancora versi
a tratti a te
stranieri, perché (forse?) parchi
ora invece
vissuti /pelle a pelle/
ora
/all’incontrario/
ma dalle tue DI SANGUE e A MERA NOTTE
eccomi stare
sul “sorriso di onda
a franto di sponda spuma memoria”
e “a tremole aorte
sale e s’aggruma”
anche il mio occhio
certo
trovare-trovarti
nella “notte lenta”
“ché nel lungo giorno svelto rimuore.
Solo a mera notte siamo in voi voce”.
martedì 26 marzo 2019
dialogo silente 1
SUI MASSI
lo spruzzare maestrale del mare
di candida nube accanto portava
bellezza – nell’involto pensiero
dell’essere scosceso – sui massi
a marea bassa di alta scogliera:
ma da qui non so se in sé fosse dea
o musa – o carta da rime disciolta
forse un volare di putride squame
che schianto di onda nel fondo ci porta.
G. Nigretti da Derive di Carta, 2015
A Giuseppe Nigretti (SUI MASSI)
non è solo “spruzzare maestrale dal mare”
ma lieto sopire-sopirsi tra pieghe-piaghe angusta
memoria di quando - te dentro- salivi rapide scale,
e “di candida nube accanto portava bellezza” ma
ancora “nell’involto pensiero” volava e tu chino
(tu prono) “dea o musa” non scorgevi ma -te dentro-
sapevi e allo stesso tempo… non sapevi affatto.
Questo. Questo il vero silenzio che parla e di parola-
parole è voce e tu -immenso- in luce traduci.
Marta Celio, 2019
venerdì 30 novembre 2018
credimi
IN DIALOGO SILENTE CON GIUSEPPE di Marta Celio
Al fragore di pagine abitate
(poesie raminghe)
oscilla anche la carta bianca, ma non per questo
stanca. Al tuo “faro muto” guardo
dalla mia finestra alta
e con te remo
“su questo bianco pantano” verso quel viaggio
per te “adunco” per me salvifico e
-ormeggio alla mano- per nulla –credimi!- per nulla vano!
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