“Io crederei solo a un dio che sapesse danzare.” - Nietzsche
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domenica 14 luglio 2013
dance
“Io crederei solo a un dio che sapesse danzare.” - Nietzsche
domenica 21 aprile 2013
la nuit
SENZA DOLORE
una voce ne l’alba gruma
di sguardi spianava approdi
e ti attese
nei lividi giorni di bruma
levigando rughe al cuore
come labbra si avvolse
nello scemare del sole
leggera d’aria sfiorava
la notte senza dolore d’amore
nel soffio dell’ombra riaffiori.
G. Nigretti da Derive d'amore 2001/04
sabato 20 aprile 2013
un angelo di vetro
HO CHIUSO LA MIA PORTA AL MONDO di Emilio Prados
Ho chiuso la mia porta al mondo;
ho lasciato fuggire la mia carne nel sogno…
Mi sono chiuso dentro, magico, invisibile,
e nudo come un cieco.
ho lasciato fuggire la mia carne nel sogno…
Mi sono chiuso dentro, magico, invisibile,
e nudo come un cieco.
Pieno fino al bordo stesso degli occhi,
mi illumino da dentro.
mi illumino da dentro.
Tremulo, trasparente,
sono rimasto sopra il vento,
come un limpido vaso
di acqua pura,
come un angelo di vetro
in uno specchio.
sono rimasto sopra il vento,
come un limpido vaso
di acqua pura,
come un angelo di vetro
in uno specchio.
domenica 6 gennaio 2013
tumide gazzelle
frammento da FIUME STRABICO
...
Danza canta
e grappe d’oro senza spina
e senza lavarmi
in questa calda mattina
il caldo umore tuo
forte m’accoglie
e dolcemente porta
tutto miele della notte
di te – labbra de i miei sensi
pelle di umido furore
lingue di tumide gazzelle
carne di Eretico Amore.
...
giovedì 8 marzo 2012
DONNE LONTANE
DONNE LONTANE
Ogni giorno perdo il tempo
dove cerco di raggiungermi
l’anima nei fogli s’arrotola
e sfugge
nei vostri sguardi fa desiderio
come di pagana follia a incanto d’eroi
e ti penso
e vi penso care donne lontane
a parole le sillabe mi baciate
a luna serale mi ammaliate
nel giardino della notte a delizie
di grembo non siete e declino
su le tue labbra di rosso rossetto
miraggi di un altro vano mattino
DUKHA Danza il dolore. KALAKSHETRA (Madras)
ripresa video di Nicola Licciardello
ripresa video di Nicola Licciardello
mercoledì 7 marzo 2012
Lavá tu cara che
Estimado Poeta,
disfrutar un tango bajo el amparo de la noche, alrededor de los amigos, envueltos en la certidumbre de la esperanza, cuando cada detalle del tango nos cuenta su alegría con sus entonces donde todo instante conjunta: movimiento, pasión y canto, que nos invitan a conocer otros caminos.
Así que mi querido amigo a darle al tango que la vida es corta y a la noche hay que soltarla tan recio como para abrazarla eternamente.
HERNÁN LEON VELASCO - MEXICO
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