IL CROCEVIA di Maria Luisa Spaziani
Quell'unghia che raspava contro i vetri
- cane o persona amata, mio padre o il giardiniere -
più non chiama nè indugia nè si ostina.
Ma esiste, più irrequieta d'ogni mare.
E' un rumore schiacciato, una pastiglia di silenzio
che porta ancora un nome, un barlume di vita.
Càpita a volte di trovare in un libro
un fiore memorabile, filigrana e fantasma.
Tutto ciò che ora è denso, un crocevia di linfe,
dovrà passare per quella cruna d'ago.
Ride e piange il presente, e si prepara al rito.
Le maschere bifronti lo guardano passare.