PELAGICA
sfoca
Serifos su la scia
diafane
spiagge ferrose
scivolano
– su le onde
il corpo
tuo dormiente
a vento
d’Egeo fremita
come di
cicale le tamerici
su le
sassaie fra raggi arsi
radici
amare serpeggiano
alle chiare
acque rifiorite
rugiade
stelle cogliemmo
ne
l’acerba pelaga quiete
di
sirena un sibilo aguzzo
desta le
paratie calanti
verso un’arsura
di settembre
mi naufrago a mute sillabe.
G. Nigretti da Derive quiete 2010/11
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