venerdì 22 febbraio 2019

verso casa

FELICE MATTINO di G. Ferraboschi
(La poesia è noiosa? E la vita?)
a Giuseppe

fare un pezzo di strada
al mattino, per breve tratto
per raccogliere i pensieri, per trovare le parole
uscire dai sogni oscuri, già dimenticati
(i rifiuti del giorno precedente già gettati
nei cassonetti) 
a fianco delle vecchie magnolie
sul marciapiede grigio quadrettato
poi presto ritornare
verso casa
comprare il giornale (il mattino
il manifesto) scambiare 
due parole sul tempo, salutare
i vicini
poi un caffè, al bar, da lucia
ascoltando le prime notizie 
i rifiuti del giorno prima, i progetti
(un breve sguardo sul rosa
dell’odiata gazzetta
dello sport)
infine risalire, scrivere
al terzo piano del palazzo
là dove sono nato.

mercoledì 20 febbraio 2019

dialogo silente


DI CARTA

ora che tutto ti è stato detto
novo intatto sentier segnami,
o Musa” – tu che qui già mi hai
di carta aperto giorni pieni
di ombra senza più quel nome –:
donami ora in verbo reale 
lungo la finale via albale

a beltà di cielo con voce di mare
il fulgore di salda terra d’amore.

G. Nigretti da Derive di carta, 2015

DIALOGO SILENTE CON G. NIGRETTI

ora che nulla mi è chiaro
tu che mi hai divelto il cuore di carta (ma cartacarbone)
e chiedi <verbo reale> e <beltà di cielo con voce di mare>
io so  darti solo amaro male: dentro mi abita e
da fuori mi assale. Vorrei lasciarti un dono e <te 
messaggero> lasciarlo al mio sposo: sparire per
sempre “nuovo intatto sentier segnami o Musa” per 
non lasciare traccia né a lui né ad alcuno che mi voglia cercare 
e che mai mi troverà _io inabissata io nel nulla sparita

Marta Celio, 2019

novo intatto sentier…” da Alla Musa di A. Manzoni

giovedì 14 febbraio 2019

mitologie


È L'AMORE di Jorge Luis Borges

È l’amore. Dovrò nascondermi o fuggire.
Crescono le mura delle sue carceri, come in un incubo atroce.
La bella maschera è cambiata, ma come sempre è l’unica.

A cosa mi serviranno i miei talismani:
l’esercizio delle lettere, la vaga erudizione,
le gallerie della Biblioteca, le cose comuni,
le abitudini, la notte intemporale, il sapore del sonno?
Stare con te o non stare con te è la misura del mio tempo.

È, lo so, l’amore: l’ansia e il sollievo di sentire la tua voce,
l’attesa e la memoria, l’orrore di vivere nel tempo successivo.
È l’amore con le sue mitologie, con le sue piccole magie inutili.

C’è un angolo di strada dove non oso passare.

Il nome di una donna mi denuncia.

Mi fa male una donna in tutto il corpo.