G. Nigretti da Su curve onde, 2004 |
Visualizzazione post con etichetta Amare derive su curve onde. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Amare derive su curve onde. Mostra tutti i post
venerdì 23 aprile 2021
venerdì 12 dicembre 2014
fru fru
VELOCE SBIADISCI
Dove sei tenero amore
di~letto?
ho letto l’odorate parole
sudate
tra tremiti hai sorpreso
i peri miei .
Ma come hai fatto senza pascoli
di leopardi?
fra i quadri e i cento colorati
piatti – di uno che
da un fru fru fra le fratte
versarti voleva sulle sponde di levante.
Sempre cara
di quella siepe
Rimani
Dove dell’ultimo
orizzonte
Escludi
voce
Mirando d’infinito
parole
In profondissimo
dolore
Veloce scolori
Di là dell’erme
tende
Fiorate
Fra
strappi e rammendi
Comparando
vai
Il
silenzio coniugale
E la morta
stagione nuziale
Annegata
nel canale
Del quotidiano
naufragare.
sabato 23 agosto 2014
scogliera
ALLE DURE RADICI
Sbattendo polpi sugli scogli
di fianco come vita scialba
sfugge spuma fra le onde
alle dure sponde insicure
ritornano le nuove madri
hanno molli i tatuati ventri
queste dimentiche figlie urlanti
a piccole birbe dei monelli figli
già velati fra le ali degli anziani
e come i gabbiani dalle mie mani
bramano molli le panze sbattute
fra l’essenze cadute – in fessure
di scogliera schivi granchi osano
la chiara linfa che spargo duro
come in questa molle donna
che d’agro porto già guadato
di notte vuoto e tagli appresta
in vene piene di bianchi abbagli
le giornate mie cucino e salo
nei vapori gli sfumati sogni
e di ieri le pescate speranze
nessun ventre oggi accoglie.
Sbattendo polpi sugli scogli
di fianco come vita scialba
sfugge spuma fra le onde
alle dure sponde insicure
ritornano le nuove madri
hanno molli i tatuati ventri
queste dimentiche figlie urlanti
a piccole birbe dei monelli figli
già velati fra le ali degli anziani
e come i gabbiani dalle mie mani
bramano molli le panze sbattute
fra l’essenze cadute – in fessure
di scogliera schivi granchi osano
la chiara linfa che spargo duro
come in questa molle donna
che d’agro porto già guadato
di notte vuoto e tagli appresta
in vene piene di bianchi abbagli
le giornate mie cucino e salo
nei vapori gli sfumati sogni
e di ieri le pescate speranze
nessun ventre oggi accoglie.
G. Nigretti da Derive amare 2004/05
lunedì 30 giugno 2014
a l'amo
VILLANE FACCIATE
La prima sensazione volare
poi mi ha ripreso all’amo
di una felicità non contagiosa
dopo il crollo chiarificatore
di ogni sereno dubbio interiore.
Nel naufragio c’è la rinascita
quindi a manca sicuro navigo
nei placidi porti non guado
della assenza sua odorano.
. . . . . . . . . .
Fuori dai densi
piaceri
rimpiante stagioni
percorri
nel dolo a briglie
sciolte
ti trottano al cocchio
del fantoccino –
nero
ogni notte dal
chiuso scuro
attendi che a
stelle rosa e
gialle tinte nel
buio dipinga
il fiele delle villane
facciate
flesse nello specchio
sbiadito
dall’eclisse quotidiano.
G. Nigretti da Derive Amare 2004/05
domenica 26 maggio 2013
ancora ieri
DI UN NULLA
Al di là di tutto cosa dirti
che non ti abbia già detto.
A parole parlate mi ammuto
alle rotte perdute ti annodi
nel sogno da bagno diurno
snodi di silenzio affanni
e tarli sulla trama corrosa
svuotano memorie nell’attesa
di un nulla lente si affogano
come le parole lanciate
nei giorni refluiti da le righe
d’infiniti ritorni a capo
t’illudi di vivere ancora ieri.
G. Nigretti da Derive Amare 2004/05
martedì 19 marzo 2013
senza fiato
PIOMBO PESANTE
Spruzzo d’inchiostro la tua voce
sulla pagina bianca senza respiro
avanzo, in un fiato
di vita un frammento sfugge
a piombo pesante affonda
nei calici il tempo versato
al vento delle stanze vane
fogli stanchi oscilliamo
logorate parole stridono
fra solitudini e sirene
un faro muto si acceca
e continuo remando
su questo mare bianco
d’inutili ormeggi
in un gorgo senza fiato.
G. Nigretti da Derive amare
venerdì 1 febbraio 2013
fra profonde valve
TRA COLLI
oggi tramonta spento
su orizzonti traballanti
il rosso sole – travolto
su le sponde l’hai trascinato
dove i sogni non traboccano
dalle labili sabbie traforate
dai tarli del tuo tragico abito
volano tre falene trafelate
di trainate sere strepitano
nelle trafitte orecchie mie
echi morti tracimano cimici
neri da l’incanto tradito
d’aria e gemiti ti trapassi
di vita spenta tracolli arida
trafugando le mie giornate.
Tranciate e vomitate le rivedo
sulle trapunte del gelo notturno
mentre tracanno l’ultima tossina
traghetto l’ultimo sguardo fugace
fra le profonde valve aperte ancora.G. Nigretti da Derive amare
lunedì 6 agosto 2012
le mie radici
LE DURE RADICI
E sbatto polipi –
su gli scogli delle mie radici
schiume – come le nostre vite
pallide scivolano di fianco
su la proda pietrosa, incerte
dalle onde emergono madri.
Hanno molli i ventri tatuati.
(e urlano – dimentiche figlie
i loro figli per piccole birbe
fra le ali dei vecchi gabbiani)
Fra le mie mani ammirano
le molli pance sbattute, e
le essenze candide cadute.
Granchi scuri di scogliera, timidi
saggiano la chiara linfa che spargo
in fessure – di questa vana moglie
chiusa – nel passato sugo d’agro
le notti condisce di vuoto e tagli
in vene piene – di bianchi abbagli
le mie giornate cucino e salo
nei vapori gli sfumati sogni
e le speranze pescate ieri
nessun ventre oggi accoglie.
G. Nigretti da Derive amare
Iscriviti a:
Post (Atom)