NOTTURNA
tutta in corpo qui mi venne
la notte
di quelle a stelle
e finestre rotte
digiuna cadde
pure la mezza luna
fra verghe urina e
vetro
vuoto e larve ingoiava
con alito a fiori
d’asfalto
diluendo parole
e amore
di donna ruppe in gola
ogni stella
cadente sempre intera
mondana si appese
drio la meridiana
con ascelle pelose
e labbra umettate
bava sulla poesia colava
(come di rana notturna puttana)
pensai a un bruco
di nostalgia
ma era gialla saliva
d’ipocrisia.
G. Nigretti da Derive di notte 2009/10