martedì 3 dicembre 2024
giovedì 18 aprile 2024
diario di~aria 2024
mercoledì 2 agosto 2023
due donne
1. QUELLE DUE
Ora che assiso o steso a quel palpito
di dita o di mano nel caldo vano
del poltrone lettino o dell’ozioso
gran divano – e senza neanche amarmi –
ci son solo quelle due a palparmi:
su appuntamento e con equo compenso
per le manuali prestazioni occasionali
esercitate da mane a sera in libertà
quelle che voi per compiacenza praticate.
2. FRA LE DUE
la bella che là mi fa in poco di ora
ed ha fatta liscia la folta chioma
e tutta rose la mano derviscia
è la mora: – una geisha un po’ crudele –
che deflora con olio e calde cere
il percepito pelo al mio sguardo
da tutto quel macello appesantito
ed ha voce soave da sembrare
in volo d’uccello un sospiro fluito.
3. LA SECONDA
non di meno con voce mi compiace
e nel vano è – con mano nirvana –
procace uguale alla vestale indiana:
quando con le dita lo sfiora in cima
e tutto prima lo fa spumeggiare
e con calde essenze mi fa venire
perenne puntiglio a riprincipiare.
Il suo nome che dirvi non voglio
era l'ebbrezza che oggi fa tristezza.
4. LE DUE
Della Dolle D. le altre mi hanno detto
di quand’ella sul web si lesse queste
ed uguale ad una antefissa restò
la nottula vanessa tutta scossa
da quanto ciò che ero fosse caduto
di sensi e lemmi nel fondo più basso
– delle due amanuensi puttane –.
Dolle dalle poesiole si fa sempre abbindolare:
le due donne? son solo un’estetista e una sciampista.
G. Nigretti, da Diario Di-aria
venerdì 7 luglio 2023
letti in affitto
mercoledì 25 agosto 2021
martedì 2 marzo 2021
senza soglia
mercoledì 10 giugno 2020
di sirena carne
venerdì 2 agosto 2019
timoniere dell'aria
DE-SIDERA di Ornella Cazzador
Poeta, non incagliare il tuo legno
disancorato sulle sabbie del tempo;
non fare che si infranga sull'onda
rapinosa delle scogliere.
Non sporgerti oltre sul buio
né sostare sul filo indecidibile
della faglia.
Ma continua il tuo viaggio
- timoniere dell'aria -
scrutando il cielo.
Ai cristalli dormienti della notte obliosa
segue l'oro delle aurore;
il tocco di perla della luna
governa le maree della vita.
E mentre attraversi i più fiochi vortici
di luce concentrici
verso il punto di verità,
restano ferme le montagne,
scorrono i fiumi verso il mare,
risuona il silenzioso moto dei pianeti.
Non temere, piccola anima,
di desiderare l'universo.
La nostra polvere dissolta nello spazio infinito
scintillerà come scia di ritornanti comete.
sabato 29 luglio 2017
laida donna
UNA CAROGNA di C. Baudelaire
Ricordi, anima mia, quel che vedemmo
un bel mattino dolce d'estate
dietro quel sentiero? una carogna infame,
su un letto sparso di sassi:
zampe all'aria, come una laida donna,
ardente e trasudante veleni,
spalancava il ventre indifferente e cinico
tra tante esalazioni.
Batteva il sole su quel putridume
come per cuocerlo a puntino,
e ridare così centuplicato alla Natura
quel che lei aveva messo insieme.
E il cielo guardava quella gran carcassa
che si dilatava come un fiore.
Che fetore immondo! Temevi
di svenire là sull'erba.
Come ronzavano le mosche su quel putrido ventre!
e come sbucavano a battaglioni
nere larve! colavano come denso liquido
lungo quei brandelli vivi.
Scendevano e salivano come un’onda,
o brulicando s’avventavano;
sembrava che quel corpo, gonfiato da un respiro vago,
si moltiplicasse in tante vite.
Di lì sorgeva una strana musica
come l’acqua corrente e il vento,
o il grano che agita e rigira ritmicamente
nel suo ventilabro chi lo vaglia.
Le forme si cancellavano riducendosi a puro sogno:
schizzo, lento a compiersi,
sulla tela dimenticata che l’artista
condurrà a termine a memoria.
Dietro le rocce una inquieta cagna
ci guardava con irato occhio,
spiando il momento di riprendere allo scheletro
i brandelli che erano rimasti.
-E tu? Anche tu un giorno sarai quel letamaio,
quella peste orrenda,
stella dei miei occhi, sole della mia natura,
tu, mio angelo e mia passione!
Sì, anche tu sarai così, regina delle grazie,
dopo gli estremi sacramenti,
quando sotto l’erba e le piante grasse
ammuffirai tra le ossa.
E allora, mia bellezza, di’ pure ai vermi,
che ti mangeranno di baci,
che ho conservato la forma e la divina essenza
dei miei amori decomposti!