sabato 19 ottobre 2013

purpureo


PER UN GIORNO ANCORA
 
Due euro a piccole mani d’oriente
e sprizzo purpureo infiamma
d’attimi un buio pesto.

Spire rovisto
fra lingue d’opale sbavano
ferali sirene a gesto nuziale.

Spire aspiro in cavità labiali
sillabo memorie scavo fondali
traboccano frastuoni e frammenti
per un giorno ancora remo pensieri

nel trasparente eremo una stella punge
la scrittura del vivere nella notte del giorno.

Dove non camminiamo è ancora volare.

G. Nigretti da Derive eretiche 2009

domenica 13 ottobre 2013

dal bordo


DESERTO
 Io, nomade smarrito
Su deserti convessi
Inseguo il sogno

Fra vuote distese
Periferie del corpo
Dal bordo mi guardano

Il volto naufragando
Solitario si esilia
Sul punto di attracco

Di luce si svuota
Nei riflessi di ogni deriva
Inseguo l'ombra

Tra amori e tramonti
Esplorando indugio
Ne l'arena. Ultima?

Fra arresti ed enigmi
Doppio l'occhio
Del capro putrefatto

Guardo stupefatto
Dai percorsi rifiuti
Inseguo la nostalgia

Nuda sul mio corpo
L’ombra si specchia
Su la scena scoperta

Il suo occhio nasconde
Nei piedi miei di nomade
Rivede se stessa

Soglia di dolore
L’effige sua attraverso
Inseguo la meraviglia

Svolgendomi da la sfinge
Ogni pietra scruto
Nei frammenti del mondo
Incrocio la follia
Della lucida trappola
Il limite vacilla

Negli specchianti ritratti
Brillano crudeli rimandi
Inseguo l’oblio

Da laterali triangolazioni
Osservanti indiscrete
Accanto mi squadrano

Quando cado
Da luoghi di transito
Incontro te

Nascosto nel tuo riflesso
Pungenti stelle ho sognato
Inseguo lo sguardo

Stasi del lutto
Profili obliqui passano
Fra lividi cieli

Fuggono ritorsioni
Nei labirinti del risveglio
Lo specchio si é voltato

Di spalle offre il volo
Sul precipizio del mare
Inseguo la voce

Di vita fluisce lontano
Verso l’eterno naufragio
In desolate costellazioni

Coniugo parole
D’infiniti silenzi
Inseguo orizzonti.

G. Nigretti da Derive deserte 1994/01

sabato 28 settembre 2013

badehose

POCO PRIMA DI MEZZANOTTE
di Jürgen Theobaldy da Aus Blaue Flecken

Scrivere una poesia poco prima
di mezzanotte
dopo essere rimasto in casa
tutto il giorno
perchè non conoci nessuno
né sai
dove andare
è tetro piacere
come
infilarsi le nuove "ultraleggere"
badehose da bagno
e poco prima di mezzanotte
trovarsi a nuotare in mare
perchè la nave è colata a picco.

giovedì 26 settembre 2013

a Dolle Durbanš

POESIA di Jürgen Theobaldy da Lividi

Mi piacerebbe scrivere una poesia breve
di quattro cinque righe
non di più
una poesia molto semplice
che dica tutto di noi due
senza nulla tradire
di te di me

mercoledì 25 settembre 2013

e sta






Trani, Scoglio di Frisio, settembre 2013



CURVA DI VITA

questa gabbia ruggine
stagna e sta –

come aprile su le rive
colme di secche scorie

ossa di quel sorriso delfino
una muta di gabbiani fruga

un arcobaleno livido discende
pesante – attraverso la soglia
l’ultima ombra va
dove non sanguina
dove non secca
dove non brucia
dove non c’è
che muta quiete e

Giuseppe Nigretti da Derive Quiete 2010/2011

sabato 21 settembre 2013

fuochi

SUL MURO GRAFITO di Eugenio Montale

Sul muro grafito
che adombra i sedili rari
l'arco del cielo appare
finito.

Chi si ricorda più del fuoco ch’arse
impetuoso
nelle vene del mondo; in un riposo
freddo le forme, opache, sono sparse.

Rivedrò domani le banchine
se la muraglia e l’usata strada
nel futuro che s’apre le mattine
sono ancorate come barche in rada.

martedì 17 settembre 2013

mostri

I POETI, AMORE MIO di Raúl Gómez Jattin

I poeti, amore mio, sono
Degli uomini orribili,
Dei mostri di solitudine, evitali
Sempre, a cominciare da me.
I poeti, amore mio, sono
Da leggere. Ma non fare caso
A quel che fanno nelle loro vite.

lunedì 9 settembre 2013

ultima


ASPETTANDOTI

Che cosa noiosa è stare qui
ad aspettarti
e poi sempre fra queste qui:
– di giorno
fanno le farfalle e intorno svolazzano
– di notte
sono tutta carne e mi ronzano accanto
e per di più su questo lenzuolo bianco
l’unica cosa che mi sanno fare è
bla bla bla

Sbrigati Donna!
Qui noi siamo in un lungo tormento
e al momento – per nostra sciagura
la quaresima è per davvero lontana.
Ed è proprio questo che mi assilla:
quando arriverà – quella Ultima
non vorrei che fosse ancora di vita
l’ennesima travestita
con ossi falce e bionda mantella.

G. Nigretti da Derive d'orfeo 2013

venerdì 6 settembre 2013

ispirazione


Lo splendore dell'amicizia
non è la mano tesa né il sorriso gentile
né la gioia della compagnia:
è l'ispirazione spirituale quando scopriamo
che qualcuno crede in noi ed è disposto a fidarsi di noi.

Ralph Waldo Emerson

giovedì 29 agosto 2013

pungente


Trani

GENERALIZZANDO di Giorgio Caproni

Tutti riceviamo un dono.
Poi, non ricordiamo più
né da chi, né che sia.
Soltanto ne conserviamo
- pungente e senza condono -
la spina della nostalgia.

(da Res amissa, Garzanti, 1991)

giovedì 22 agosto 2013

al mercato

Padova - Prato della Valle

OGGI SOTTO SIAMO AMORE

Oggi sotto le aperte stanze
ululanti come ambulanze
d’amore sfilavano sirene
di ragazzina già gemiti
nei voli dei sette venti.

Oggi sotto siamo amore
come quello al mercato
venduto tagliato
sui banchi dei fiori
infilati e ombrati in Prato.

G. Nigretti da Derive eretiche 2009

domenica 18 agosto 2013

l'ora sirena



ANDAR STRANIERO

 

Andar straniero per strade
dove l’astro più non canta
di donna bellezza d’ombra accanto

azzurra di luce su ogni confine
l’ora sirena che viene d’incanto
da mare in cielo sussurra vele e
l’etereo volto al porto intorno

di angeli ardenti e fosforo piange
la notte – una via crucis di stelle
discende lungo le voci del mare
di ombre e di frontiere accende
la strada fra le braccia di pietra
un abisso emerge.

G. Nigretti da Derive straniere 2011

domenica 11 agosto 2013

peccato



UNA DONNA

Nel tramonto ancora alto
pallida e di ori lucente
riappari

traballante su le spalle
delle genti tue di mare
nella musica e nel segno
dei carmine credenti.

Ma tu non sai di essere
mia memoria, sempre
morbida di chi manca

in questa ora divina
peccato che tu sia
solo e sempre
una donna di cartapesta.

G. Nigretti da Derive d'orfeo 2013

venerdì 9 agosto 2013

il senso delle cose

CONOSCO APPENA LE MANI di Vittorio Bodini

Conosco appena le mani,
le scarpe che metto ai piedi.
Conosco il giorno e la notte
e i terrori del vento.
Ma gli anni? Dove son gli anni,
e tutti i libri che ho letto?
I volti amati si sfrondano
delle loro vicende,
non restano che i nomi.
Tutto nella memoria
cade a pezzi, sprofonda
senza rumore
nelle botole dei morti.
Ah, dove sono le acute presenze
del passato, le sue calde forme,
la cera su cui incidevano
i miei sentimenti?
Dove si nasconde il senso
delle cose che ho vissuto,
e i brividi lucenti
e i cieli dell'avventura?

(da Metamor, Scheiwiller, 1967)

giovedì 8 agosto 2013

là s’invola



IN LIEVE PIOGGIA

vi è un’isola al di là
un’isola d’azzurro circoncisa
oltre il ricurvo orizzonte
talvolta il pensiero là s’invola
su segrete rive vola e s’infrange

in lieve pioggia a ignoti giorni
una paura di echi precipita
ombre di voci e incolte gioie
nell’onda la marea discioglie
una malinconia su la sabbia incisa.

G. Nigretti da Derive straniere 2011

mercoledì 7 agosto 2013

al di là


SU FOGLI E SPUME 

Oggi non ha orizzonti
solo macerie su la riva
remote parvenze esalano

da naufraghe derive su fogli
e spume il mare imbianca
ogni parola di morte rigonfia.

Oggi è tutto un precipizio
nel bianco ombre quiete vanno.
(al di là del velo nuoteremo ancora?)

G. Nigretti da Derive Straniere 2011

domenica 4 agosto 2013

verso


I VERSI di Vittorio Sereni

Se ne scrivono ancora.
Si pensa ad essi mentendo
ai trepidi occhi che ti fanno gli auguri
l’ultima sera dell’anno.
Se ne scrivono solo in negativo
dentro un nero di anni
come pagando un fastidioso debito
che era vecchio di anni.
No, non era più felice l’esercizio.
Ridono alcuni: tu scrivevi per l’arte.
Nemmeno io volevo questo che volevo ben altro.
Si fanno versi per scrollare un peso
e passare al seguente. Ma c’è sempre
qualche peso di troppo, non c’è mai
alcun verso che basti
se domani tu stesso te ne scordi.

da “Gli strumenti umani” 1965

venerdì 2 agosto 2013

donzelle


PESCATORE D’INGANNI

Di notte seggo scogliere
dove le voci s’infrangono
spargo di noi il pelago specchio
– raggi e ruggine insacco

fra le alghe nere
emergono stelle e
lenze donzelle di mare
miraggi di aria slamano

a piombo mi lancio
fra gli orizzonti del cielo
fatto gabbiano veleggio
sovrano di vento

m’innalza un canto
a vertigini di sirena le ali
m’invola reale
in naufragio d’uragano.

G. Nigretti da Derive deserte 1994/01

giovedì 25 luglio 2013

non so se

Giorgione, Gruppo di donne
Vittorio Sereni da Frammenti di una sconfitta

Tra il brusio di una folla
nel latrato del mare
tra gli ordini e i richiami
mancavo, morivo
sotto il peso delle armi.
Ed ecco stranamente simultanee
le ragazze di un tempo
tutte le mie ragazze tra loro per mano
in semicerchio incontro a me venire
non so se soccorrevoli od ostili.

giovedì 18 luglio 2013

flos carmeli

Flos Carmeli, vitis florigera, splendor coeli, Virgo puerpera, singularis.

Mater mitis, sed viri nescia, carmelitis esto propitia, stella maris.

Radix Iesse, germinans flosculum, hic adesse me tibi servulum patiaris.

Inter spinas quae crescis lilium, serva puras mentes fragilium, tutelaris!

Armatura fortis pugnantium, furunt bella tende praesidium scapularislo.

Per incerta prudens consilium, per adversa iuge solatium largiaris.

Mater dulcis, Carmeli domina, plebem tuam reple laetitia qua bearis.

Paradisi clavis et ianua, fac nos duci quo, Mater, coronaris. Amen

domenica 14 luglio 2013

sabato 13 luglio 2013

ed io non so chi va

G. Nigretti - La strada, 1980
La casa dei doganieri di E. Montale

Tu non ricordi la casa dei doganieri
sul rialzo a strapiombo sulla scogliera:
desolata t'attende dalla sera
in cui v'entrò lo sciame dei tuoi pensieri
e vi sostò irrequieto.

Libeccio sferza da anni le vecchie mura
e il suono del tuo riso non è più lieto:
la bussola va impazzita all'avventura
e il calcolo dei dadi più non torna.
Tu non ricordi; altro tempo frastorna
la tua memoria; un filo s'addipana.

Ne tengo ancora un capo; ma s'allontana
la casa e in cima al tetto la banderuola
affumicata gira senza pietà.
Ne tengo un capo; ma tu resti sola
né qui respiri nell'oscurità.

Oh l'orizzonte in fuga, dove s'accende
rara la luce della petroliera!
Il varco è qui? (Ripullula il frangente
ancora sulla balza che scoscende...).
Tu non ricordi la casa di questa
mia sera. Ed io non so chi va e chi resta.

lunedì 8 luglio 2013

unghie rosicchiate



A UNA FIGLIA NON NATA di Arvind Krishna Mehrotra

Se una poesia potesse farti
Esistere, ne scriverei una ora,
Riempiendone le stanze con più
Pelle e tessuti di quanti un corpo non abbia bisogno,
Riempiendone le righe di parole,
Ti darei persino le unghie rosicchiate

E gli occhi nocciola di tua madre,
Perché così mi parvero. La vidi
Una volta sola dal finestrino di un treno,
In un campo giallo. Indossava
Un abito di colore spento. Faceva freddo.
Credo che volesse dire qualcosa.

domenica 7 luglio 2013

ancora volare


PER UN GIORNO ANCORA

Due euro a piccole mani d’oriente
e sprizzo purpureo infiamma
d’attimi un buio pesto.

Spire rovisto fra lingue
d’opale sbavano sirene
ferali a gesto nuziale.

Spire aspiro in cavità labiali
sillabo memorie scavo fondali
tracimano frastuoni e frammenti
per un giorno ancora remo pensieri

ne l’eremo trasparente una stella punge
la scrittura del vivere nella notte del giorno.
Dove non camminiamo è ancora volare.

G. Nigretti da Derive eretiche 2009

giovedì 4 luglio 2013

non c'è


MA SE IL TRAMONTO di Attilio Bertolucci

Ma se il tramonto dura sulle cime
degli alberi che chiudono la pianura
soffocata da brume estive, il cielo
è una leggera arida spoglia inerte.

Eterno giorno, che cos’è la morte
quando sui visi radianti si posa
la maschera lucente
del tramonto lentissimo di luglio?

Non c’è memoria più, non c’è speranza
nel transito fatale del tempo.

domenica 23 giugno 2013

straniero

«Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c'è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti»
Cesare Pavese


... E s’alza d’esilio una nebbia accanto / a l’essere mio non affonda radici / in quel che sono vago straniero.
G. Nigretti da È domenica, Derive straniere 2011