martedì 14 gennaio 2014
sabato 11 gennaio 2014
la poesia
La poesia di Pablo Neruda recitata da Arnoldo Foà
mercoledì 8 gennaio 2014
nel tuo letto
G. Nigretti dalla serie Affichage Interdit |
SUL CONFINE TRACCIATO
Serata serena suadente seducente
nella bocca tua seguendo pericoli
aleggiavo senza filtri sulle tue reti
Mercoledì ho sorseggiato te miele
con l’agro dei limoni dolci spaccati
nello zucchero velato degli specchi
Raso rosa fra le rasate labbra
e fiumante
mi versavo nelle tue
tazzine di velluto notte blu
Di parole amanti e di pensieri colanti
ci rigiriamo umidi sul confine tracciato
Poi ho iniziato a succhiare le zollette
sfogliando alveari nel tuo letto annoiato.
G. Nigretti da Derive Deserte 1994/2001
mercoledì 1 gennaio 2014
fra le mani
“Oggi hanno un anno
in più / quei morti giorni che ci hanno / senza più nome sfogliato (forse / sarebbe
meglio dire strappato) / il cuore e i calendari”
GIÀ FREDDI FRA LE MANI
Così la
parola mia
scesa in
me parlava
in
quell’essere primo
di
questa nuova scena.
Ora dimmi
mia parola:
dove
sono quelle ore
morte su
i calendari di ieri?
forse
sono… ricordi
accadde
come a quello
stanco paia
di mocassini miei
ed anche
a gli scarni desideri
già
freddi fra le mani
che per
aria o nei rifiuti
li ha li
abbiamo
in un
solo fiato via gettati.
Ed anche
questo finirà
prima o
poi. Su di un foglio.
Uguale a quelli?
forse – senza
dubbio alcuno
fra
ottomila-e-settecentosessanta ore
anch’esso
lo butteremo in una buca
senza
voce e carne d’ombra alcuna.
G. Nigretti da Derive urbane 2012/2013
martedì 31 dicembre 2013
d'orfeo
Giuseppe Nigretti è tra gli autori selezionati (oltre 2.500 i partecipanti) nell’ambito di uno “tra i più importanti, se non il più rappresentativo, concorso per testi inediti in Italia”. L’editore Aletti, anche quest’anno, ha pubblicato le antologie che racchiudono gli autori selezionati e più rappresentativi, come elementi costitutivi de Il Paese della Poesia (Rocca Imperiale - Cosenza), un cenacolo, una comunità di autori e amanti del verso, che rinnova la propria vocazione poetica nei giorni del Festival Il Federiciano. Questa quinta edizione ha registrato l’adesione di Alejandro Jodorowsky e di Omar Pedrini.
D’ORFEO
Quando la guancia
nel molle
bianco
e la
diritta mano
affondano
e l’essere
stanco discende
in
un’altra deriva d’orfeo
è qui
che l’assenza in carne
riappare
come parvenza reale
è in
questo altrove naufragare
che
l’imago parola principia
l’indicibile
a squadernare.
G. Nigretti da Derive d'orfeo 2013
martedì 24 dicembre 2013
domenica 22 dicembre 2013
sabato 21 dicembre 2013
lunedì 16 dicembre 2013
tempo e spazio
ONDE di Mario Luzi
Qui è la lotta con se stesso del mare
che nelle cale livide si torce
si svelle dalla sua continuità,
s’innalza, manda un fremito e ricade.
Il mare, sai, mi associa al suo tormento,
il mare viene, volge in fuga, viene,
coniuga tempo e spazio in questa voce
che soffre e prega rotta alle scogliere.
Qui è la lotta con se stesso del mare
che nelle cale livide si torce
si svelle dalla sua continuità,
s’innalza, manda un fremito e ricade.
Il mare, sai, mi associa al suo tormento,
il mare viene, volge in fuga, viene,
coniuga tempo e spazio in questa voce
che soffre e prega rotta alle scogliere.
domenica 15 dicembre 2013
il corpo
PELAGICA
sfoca
Serifos su la scia
diafane
spiagge ferrose
scivolano
– su le onde
il corpo
tuo dormiente
a vento
d’Egeo fremita
come di
cicale le tamerici
su le
sassaie fra raggi arsi
radici
amare serpeggiano
alle chiare
acque rifiorite
rugiade
stelle cogliemmo
ne
l’acerba pelaga quiete
di
sirena un sibilo aguzzo
desta le
paratie calanti
verso un’arsura
di settembre
mi naufrago a mute sillabe.
G. Nigretti da Derive quiete 2010/11
sabato 7 dicembre 2013
ero
IL SAGGIO di Hafiz
Ero perso
con lo sguardo verso il mare
Ero perso
con lo sguardo nell'orizzonte,
tutto e
tutto appariva come uguale;
poi ho
scoperto una rosa in un angolo di mondo,
ho scoperto
i suoi colori e la sua disperazione
di essere
imprigionata fra le spine
non l'ho
colta ma l'ho protetta con le mie mani,
non l'ho
colta ma con lei ho condiviso e il profumo e le spine tutte quante.
Ah,
stenderei il mio cuore come un tappeto sotto i tuoi passi,
ma temo per
i tuoi piedi le spine di cui lo trafiggi.
"L’idioma
dell’Amore non si può veicolare con la lingua:
versa il
vino, coppiere, e smetti quest’insulso parlare"
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Poesia
sabato 30 novembre 2013
mercoledì 27 novembre 2013
domenica 24 novembre 2013
giovedì 21 novembre 2013
come falena
I VIVI MORTI
ci
stanno sempre appresso.
Chissà
se ascoltano
in ogni
ora d’aria lenta
un frùscio
di fievole voce
che sillaba
parole. Nel vuoto
d’amore chiama
amore
l’ombra da
ogni uscio
senza
scia esce fluendo
di luce ci
sfascia le ore
nel buio
come falena vivendo
i vivi morti
ci cadono addosso.
G. Nigretti da Derive d'inverno 2011/12
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