A Giuseppe Nigretti di Marta Celio
amaro amare
derive
solatie
ctonie-
stanziali
eco // luce-ombra
senza solerti passaggi
ma forse
-forse-
affanni
poi
voci di te in
anfratti:
cercano (te cercano)
e dietro Dolle
entro antri (più non canti)
ancora versi
a tratti a te
stranieri, perché (forse?) parchi
ora invece
vissuti /pelle a pelle/
ora
/all’incontrario/
ma dalle tue DI SANGUE e A MERA NOTTE
eccomi stare
sul “sorriso di onda
a franto di sponda spuma memoria”
e “a tremole aorte
sale e s’aggruma”
anche il mio occhio
certo
trovare-trovarti
nella “notte lenta”
“ché nel lungo giorno svelto rimuore.
Solo a mera notte siamo in voi voce”.
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