martedì 17 maggio 2016

pace

Giornata di Poesia e Cultura italo-araba per la Pace
intervento di Giuseppe Nigretti
Chiesa di S. Caterina Padova 13 maggio 2016

"L'onda" da Poesie andaluse
traduzione in arabo di Salah Mahameed



giovedì 28 aprile 2016

dall'alto

GLI ALBERI di Yves Bonnefoy

Guardavamo i nostri alberi, era dall’alto
della terrazza che ci fu cara, il sole
si teneva vicino noi quella volta ancora
ma ritirandosi, ospite silenzioso
sulla soglia della casa in rovina,
che gli lasciavamo immensa, illuminata.

Vedi, ti dicevo, fa scivolare sulla pietra
disuguale, incomprensibile, dove siamo appoggiati,
l’ombra delle nostre spalle confuse,
quella dei mandorli vicini
e quella dell’alto dei muri che si unisce alle altre,
bucata, barca bruciata, prua che va alla deriva
come un sovrappiù di sogno o di fumo.

Ma laggiù le querce sono immobili,
neppure l’ombra si muove, nella luce,
sono le rive del tempo che scorre qui dove noi siamo
e il suolo è inavvicinabile tanto è rapida
la corrente gonfia di speranza della morte.

Abbiamo guardato gli alberi un’ora intera.
Il sole aspettava tra le pietre
poi distese pietosamente
verso gli alberi, più giù nel burrone,
le nostre ombre che sembravano raggiungerli
come allungando le braccia si può toccare,
a volte, nella distanza tra due persone
un istante del sogno dell’altra, che non ha fine.

lunedì 18 aprile 2016

cavità


SILENTI MASSI

Sul quotidiano bianco piano
di marmo (dove pure le acque
oblique vanno) sempre lì stanno
messe da mani senza più carni
l’anfore memorie di lieti anni;
e lì son come dei silenti massi:
hanno le cavità aperte uguali

a quelle orali dei muti sepolti 
a l'urne carte di pietrami e carne.

G. Nigretti da Derive di pietra 2016

domenica 3 aprile 2016

oblio

Padova 2 aprile 2016, Zubar, Giornata Mondiale della Poesia - Nigretti legge
DI OBLIO

tutta gruma sta la cera
ben bagnata è la cima
sopra l’onda da prora
voci di nome memoria

l’andare via dirada
da nere chine di vita
le colline non più supine
su quest’errante acqua bianca

una quiete pesante discende
di oblio gli orizzonti dirama
verso un domani di passato
a vele strappate andiamo.

G. Nigretti da Derive quiete 2010/11


mercoledì 30 marzo 2016

immutabile ombra

L'IMMUTABILE di Walter de la Mare

Ecco le rose della sera,
la notte quieta in tenebre sospesa -
onde al galoppo volte a costellare
di luci vive a fonda collina -
e tu immota nel grembo della valle
nella tua quieta eterna meraviglia
in un sol grave sguardo chiudi tutto
quell'incanto di pace e di mistero.
La Bellezza celò il tuo corpo nudo,
sognò un tempo nei tuoi capelli accesi,
amabili e lontane.


OMBRA di Walter de la Mare

Se ne va pure il Bello della rosa
quando sfuma il suo fervido fulgore -
si allunga l'onda immobile sospesa
nella polvere, scende un tenebrore
che quel suo strano segno porta a casa.

Le bolle d'acqua effimere dipingono
sotto l'esile arco un'ombra evanescente
fino all'ultima stella il nembo ardente
dell'angolo in cornice fa brillare
il suo riflesso pallido e tremante.

La più amabile cosa della terra
ha un'ombra, una perenne oscura tinta
di morte che le infesta ogni respiro...
Ma chi potrà mai dire la Bellezza
dell'asfodelo dei cieli senz'ombra?

lunedì 21 marzo 2016

amare derive

Premio Letterario Nazionale "Andrea Torresano"
Gilgamesh Edizioni 
AMARE DERIVE di Giuseppe Nigretti
Opera Terza Classificata - Sezione Poesia - Asola 2016 

Amare derive
Una poesia matura quella di Nigretti, nulla manca, ha tutti i tratti dei versi consapevoli: ogni dettaglio ha il suo posto, ogni dettaglio ha un perché. La poesia resta reale, tangibile: "che su questa distesa carta è il reale" come già il poeta stesso dice. Dentro questa reale percezione di quello che sta intorno, non mancano le sensazioni, spesso forti, del poeta. Il linguaggio è spesso evocativo, diventa mutevole, si preannuncia quasi come il verso fosse libero, eppure la classicità della tela disegnata dal poeta rimane; la struttura non tradisce se stessa, nei versi cade leggera, senza mai svanire. E' come se questa struttura, cercasse di radicare anche i sentimenti e dare loro una guida, perché chi c'è dentro la poesia non possa perdersi, non possa rimanere scollegato dalla realtà.
Anila Resuli
La giuria  Andrea Garbin (poeta), Anila Resuli (poeta), Carla Menaldo (giornalista e scrittrice), Carolina Giorgi (poeta, scrittrice e giornalista), Claudio Fraccari (critico letterario), Dario Bellini (editore), Marco Molinari (poeta), Marco Zucchini (editor), Valeria Raimondi (poeta).
 ANDANDO

Quel che ci resta dell’andare nostro
e del vociare assolato di confusioni
giocose, son solo le sgualcite carte
della lesta stagione: oggi già icone
di condivisioni, apparse sbiadite
dall’iperico spazio virtuale
già sepolto di cosparse occasioni.

Ora senza stazioni è il chiuso viaggiare: nella eco
d’una vocale – che su questa distesa carta è il reale –.

G. Nigretti da Derive di carta 2015


giovedì 17 marzo 2016

di marzo


CORSE DI MARZO

Curvo attendo
come fronda a discese ventose
d’afose sponde ponti t’innalzo

su corse di marzo in carne
con in mano vanga pesante
un destino abbiam scavato

d’ombre ricolmo s’allunga
a mimose e spini sull’essere
già di fondi giorni voragine

nel vento d’attese vertigini
geme gitano un sogno vano.

G. Nigretti da Derive d'amore 2001/04