domenica 4 agosto 2013

verso


I VERSI di Vittorio Sereni

Se ne scrivono ancora.
Si pensa ad essi mentendo
ai trepidi occhi che ti fanno gli auguri
l’ultima sera dell’anno.
Se ne scrivono solo in negativo
dentro un nero di anni
come pagando un fastidioso debito
che era vecchio di anni.
No, non era più felice l’esercizio.
Ridono alcuni: tu scrivevi per l’arte.
Nemmeno io volevo questo che volevo ben altro.
Si fanno versi per scrollare un peso
e passare al seguente. Ma c’è sempre
qualche peso di troppo, non c’è mai
alcun verso che basti
se domani tu stesso te ne scordi.

da “Gli strumenti umani” 1965

venerdì 2 agosto 2013

donzelle


PESCATORE D’INGANNI

Di notte seggo scogliere
dove le voci s’infrangono
spargo di noi il pelago specchio
– raggi e ruggine insacco

fra le alghe nere
emergono stelle e
lenze donzelle di mare
miraggi di aria slamano

a piombo mi lancio
fra gli orizzonti del cielo
fatto gabbiano veleggio
sovrano di vento

m’innalza un canto
a vertigini di sirena le ali
m’invola reale
in naufragio d’uragano.

G. Nigretti da Derive deserte 1994/01

giovedì 25 luglio 2013

non so se

Giorgione, Gruppo di donne
Vittorio Sereni da Frammenti di una sconfitta

Tra il brusio di una folla
nel latrato del mare
tra gli ordini e i richiami
mancavo, morivo
sotto il peso delle armi.
Ed ecco stranamente simultanee
le ragazze di un tempo
tutte le mie ragazze tra loro per mano
in semicerchio incontro a me venire
non so se soccorrevoli od ostili.

giovedì 18 luglio 2013

flos carmeli

Flos Carmeli, vitis florigera, splendor coeli, Virgo puerpera, singularis.

Mater mitis, sed viri nescia, carmelitis esto propitia, stella maris.

Radix Iesse, germinans flosculum, hic adesse me tibi servulum patiaris.

Inter spinas quae crescis lilium, serva puras mentes fragilium, tutelaris!

Armatura fortis pugnantium, furunt bella tende praesidium scapularislo.

Per incerta prudens consilium, per adversa iuge solatium largiaris.

Mater dulcis, Carmeli domina, plebem tuam reple laetitia qua bearis.

Paradisi clavis et ianua, fac nos duci quo, Mater, coronaris. Amen

domenica 14 luglio 2013

sabato 13 luglio 2013

ed io non so chi va

G. Nigretti - La strada, 1980
La casa dei doganieri di E. Montale

Tu non ricordi la casa dei doganieri
sul rialzo a strapiombo sulla scogliera:
desolata t'attende dalla sera
in cui v'entrò lo sciame dei tuoi pensieri
e vi sostò irrequieto.

Libeccio sferza da anni le vecchie mura
e il suono del tuo riso non è più lieto:
la bussola va impazzita all'avventura
e il calcolo dei dadi più non torna.
Tu non ricordi; altro tempo frastorna
la tua memoria; un filo s'addipana.

Ne tengo ancora un capo; ma s'allontana
la casa e in cima al tetto la banderuola
affumicata gira senza pietà.
Ne tengo un capo; ma tu resti sola
né qui respiri nell'oscurità.

Oh l'orizzonte in fuga, dove s'accende
rara la luce della petroliera!
Il varco è qui? (Ripullula il frangente
ancora sulla balza che scoscende...).
Tu non ricordi la casa di questa
mia sera. Ed io non so chi va e chi resta.

lunedì 8 luglio 2013

unghie rosicchiate



A UNA FIGLIA NON NATA di Arvind Krishna Mehrotra

Se una poesia potesse farti
Esistere, ne scriverei una ora,
Riempiendone le stanze con più
Pelle e tessuti di quanti un corpo non abbia bisogno,
Riempiendone le righe di parole,
Ti darei persino le unghie rosicchiate

E gli occhi nocciola di tua madre,
Perché così mi parvero. La vidi
Una volta sola dal finestrino di un treno,
In un campo giallo. Indossava
Un abito di colore spento. Faceva freddo.
Credo che volesse dire qualcosa.

domenica 7 luglio 2013

ancora volare


PER UN GIORNO ANCORA

Due euro a piccole mani d’oriente
e sprizzo purpureo infiamma
d’attimi un buio pesto.

Spire rovisto fra lingue
d’opale sbavano sirene
ferali a gesto nuziale.

Spire aspiro in cavità labiali
sillabo memorie scavo fondali
tracimano frastuoni e frammenti
per un giorno ancora remo pensieri

ne l’eremo trasparente una stella punge
la scrittura del vivere nella notte del giorno.
Dove non camminiamo è ancora volare.

G. Nigretti da Derive eretiche 2009

giovedì 4 luglio 2013

non c'è


MA SE IL TRAMONTO di Attilio Bertolucci

Ma se il tramonto dura sulle cime
degli alberi che chiudono la pianura
soffocata da brume estive, il cielo
è una leggera arida spoglia inerte.

Eterno giorno, che cos’è la morte
quando sui visi radianti si posa
la maschera lucente
del tramonto lentissimo di luglio?

Non c’è memoria più, non c’è speranza
nel transito fatale del tempo.

domenica 23 giugno 2013

straniero

«Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c'è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti»
Cesare Pavese


... E s’alza d’esilio una nebbia accanto / a l’essere mio non affonda radici / in quel che sono vago straniero.
G. Nigretti da È domenica, Derive straniere 2011

mercoledì 19 giugno 2013

lampo

G. Nigretti - Acqurello su spartito musicale del 1871
da LAMPO di Simone Weil
Nasceranno il lampo e le ginocchia chine,
L'ombra, l'urto alle svolte della miniera;
Nasceranno le mani, i duri metalli rotti,
Il ferro morso nell'urlo della macchina.
...
Nasceranno i mari, l'ondeggiante barca,
Il colpo di remo e i fuochi della notte;
Nasceranno i campi, il giavellotto lanciato;
Nasceranno le sere, stella che a stella segue
...
Il mondo è nato, fallo durare, vento, nel tuo soffio
...
M'era nato in uno squarcio
di pallido cielo verde tra le nubi.

"La mia conclusione è che non bisogna fuggire l'amore, ma che non bisogna cercarlo" S. W.

martedì 18 giugno 2013

di caffè




IL GIORNO RITORNA

e gesti eguali si rifanno
a l’alba ne l’ombra fredda
l’acqua sgocciola lenta
la cucina di caffè quieta
odora le stanche spoglie
di ieri

il giorno avanza
un cielo di biacca raggela
a pioggia battente le ore
nella risacca le memorie
fluttuano il muto cenere
da ogni fuoco spento
ai bordi di andate strade
risento le orme discese
in ogni notte d’asfalto
nel tempo che sfuma
fra questi murmuri di scrittura
bevo di silenzio un caffè amaro.

G. Nigretti da Derive quiete 2010/11

lunedì 17 giugno 2013

testa mento

G. Nigretti - Imago Mundi


TESTAMENTO di Salvatore Toma

Quando sarò morto
che non vi venga in mente
di mettere manifesti:
morto serenamente
o dopo lunga sofferenza
o peggio ancora in grazia di dio.
Io sono morto
per la vostra presenza