DIARIO DI-ARIA
note dal bordo per L. M
Dal sole profumata
Di ombre illuminata
Fra i massi s’inscena
rilassata. serena. sirena!
Convessa ondina
Di liquido bambina
Di schiuma asperge
Chi nel lato emerge.
Dal bordo svetta
Nella deriva aspetta
Mare che porta
Una zattera. Morta?
Luna levigata
Pelle ondulata
Senni intrecciati
Di latte bagnati.
Luna di cardo
Casa prodigiosa
Entra lo sguardo
Appare la sposa.
intrecciata e~lavata
trama quadrata~non salva~la cassa girata
trama spigata fronda spezzata palla maculata
gabbia sradicata sacco di~chele
secchio rigato~guanto imbottigliato
Messaggio arrivato!
angolo di~cassa palla~di piume
frammenti di~mele rovi di trine
cassa di cola spine~di casa~casa~di spine
intrecci di~rami~pupa seduta pupa sdraiata
cassetta voltata camera bucata
latta plasticata mano arenata
Il bambino che qui passa ombrato
Con il capo saluta il creato
rami~di trine pelle di~spine
sacco di~testa perduta
nassa scassata lampadina fulminata
zoccolo di~fata~bandiera inclinata~pozione avvelenata
La magia è salvata!
Capro addormentato
Nella vuota casa catturato
Nel tranello si riflette
Chi l’inganno ti promette.
Luna calpestata
Sulle orme ti ho cercata
Fra luci e oscurità
In ombra di ambiguità.
croce trafitta pinna abbandonata
valigia scoperchiata ala ondulata~di plastica scassata
porta rullino vasino
allontanata arrotondata avvicinata~poltrona abbandonata
cavallino da bambino
allontanato arrotondato avvicinato~cappotto perduto
Nella trama affluiti
Per il falso uniti
Nel riflesso si è prostrato
Il dolore che hai qui celato.
frutta selecta casa difetta
padre madre prole
senza parole
Sul trono posata
La stirpe ha diviso
Di lato sdraiata
L’occhio ha reciso.
Per l’antico è qui stanco
Nel cerchio spezzato
Velato di fianco
Lo sguardo si è voltato.
Di spalle è ritornata
La poltrona è colmata
Il padre progetta
Il tempo disdetta.
Nello specchio svelato
L’abbraccio è negato
Il figlio si è creato
La speranza ti ha donato.
La magia è nell’occhio!
E lo sguardo si riflette
Sulle vuote acque a specchio
Che Narciso ti dette.
Sulla sponda bendati
Di spalle corriamo
Dal sole sdoppiati
Al volo lungo andiamo
Verso quell’ombra muta che ci chiama
E nell’ultima caduta accogliamo.
G. Nigretti da Derive deserte, 1994