domenica 11 agosto 2013

peccato



UNA DONNA

Nel tramonto ancora alto
pallida e di ori lucente
riappari

traballante su le spalle
delle genti tue di mare
nella musica e nel segno
dei carmine credenti.

Ma tu non sai di essere
mia memoria, sempre
morbida di chi manca

in questa ora divina
peccato che tu sia
solo e sempre
una donna di cartapesta.

G. Nigretti da Derive d'orfeo 2013

venerdì 9 agosto 2013

il senso delle cose

CONOSCO APPENA LE MANI di Vittorio Bodini

Conosco appena le mani,
le scarpe che metto ai piedi.
Conosco il giorno e la notte
e i terrori del vento.
Ma gli anni? Dove son gli anni,
e tutti i libri che ho letto?
I volti amati si sfrondano
delle loro vicende,
non restano che i nomi.
Tutto nella memoria
cade a pezzi, sprofonda
senza rumore
nelle botole dei morti.
Ah, dove sono le acute presenze
del passato, le sue calde forme,
la cera su cui incidevano
i miei sentimenti?
Dove si nasconde il senso
delle cose che ho vissuto,
e i brividi lucenti
e i cieli dell'avventura?

(da Metamor, Scheiwiller, 1967)

giovedì 8 agosto 2013

là s’invola



IN LIEVE PIOGGIA

vi è un’isola al di là
un’isola d’azzurro circoncisa
oltre il ricurvo orizzonte
talvolta il pensiero là s’invola
su segrete rive vola e s’infrange

in lieve pioggia a ignoti giorni
una paura di echi precipita
ombre di voci e incolte gioie
nell’onda la marea discioglie
una malinconia su la sabbia incisa.

G. Nigretti da Derive straniere 2011

mercoledì 7 agosto 2013

al di là


SU FOGLI E SPUME 

Oggi non ha orizzonti
solo macerie su la riva
remote parvenze esalano

da naufraghe derive su fogli
e spume il mare imbianca
ogni parola di morte rigonfia.

Oggi è tutto un precipizio
nel bianco ombre quiete vanno.
(al di là del velo nuoteremo ancora?)

G. Nigretti da Derive Straniere 2011

domenica 4 agosto 2013

verso


I VERSI di Vittorio Sereni

Se ne scrivono ancora.
Si pensa ad essi mentendo
ai trepidi occhi che ti fanno gli auguri
l’ultima sera dell’anno.
Se ne scrivono solo in negativo
dentro un nero di anni
come pagando un fastidioso debito
che era vecchio di anni.
No, non era più felice l’esercizio.
Ridono alcuni: tu scrivevi per l’arte.
Nemmeno io volevo questo che volevo ben altro.
Si fanno versi per scrollare un peso
e passare al seguente. Ma c’è sempre
qualche peso di troppo, non c’è mai
alcun verso che basti
se domani tu stesso te ne scordi.

da “Gli strumenti umani” 1965

venerdì 2 agosto 2013

donzelle


PESCATORE D’INGANNI

Di notte seggo scogliere
dove le voci s’infrangono
spargo di noi il pelago specchio
– raggi e ruggine insacco

fra le alghe nere
emergono stelle e
lenze donzelle di mare
miraggi di aria slamano

a piombo mi lancio
fra gli orizzonti del cielo
fatto gabbiano veleggio
sovrano di vento

m’innalza un canto
a vertigini di sirena le ali
m’invola reale
in naufragio d’uragano.

G. Nigretti da Derive deserte 1994/01

giovedì 25 luglio 2013

non so se

Giorgione, Gruppo di donne
Vittorio Sereni da Frammenti di una sconfitta

Tra il brusio di una folla
nel latrato del mare
tra gli ordini e i richiami
mancavo, morivo
sotto il peso delle armi.
Ed ecco stranamente simultanee
le ragazze di un tempo
tutte le mie ragazze tra loro per mano
in semicerchio incontro a me venire
non so se soccorrevoli od ostili.

domenica 21 luglio 2013

giovedì 18 luglio 2013

flos carmeli

Flos Carmeli, vitis florigera, splendor coeli, Virgo puerpera, singularis.

Mater mitis, sed viri nescia, carmelitis esto propitia, stella maris.

Radix Iesse, germinans flosculum, hic adesse me tibi servulum patiaris.

Inter spinas quae crescis lilium, serva puras mentes fragilium, tutelaris!

Armatura fortis pugnantium, furunt bella tende praesidium scapularislo.

Per incerta prudens consilium, per adversa iuge solatium largiaris.

Mater dulcis, Carmeli domina, plebem tuam reple laetitia qua bearis.

Paradisi clavis et ianua, fac nos duci quo, Mater, coronaris. Amen

domenica 14 luglio 2013

dance


“Io crederei solo a un dio che sapesse danzare.” - Nietzsche

sabato 13 luglio 2013

ed io non so chi va

G. Nigretti - La strada, 1980
La casa dei doganieri di E. Montale

Tu non ricordi la casa dei doganieri
sul rialzo a strapiombo sulla scogliera:
desolata t'attende dalla sera
in cui v'entrò lo sciame dei tuoi pensieri
e vi sostò irrequieto.

Libeccio sferza da anni le vecchie mura
e il suono del tuo riso non è più lieto:
la bussola va impazzita all'avventura
e il calcolo dei dadi più non torna.
Tu non ricordi; altro tempo frastorna
la tua memoria; un filo s'addipana.

Ne tengo ancora un capo; ma s'allontana
la casa e in cima al tetto la banderuola
affumicata gira senza pietà.
Ne tengo un capo; ma tu resti sola
né qui respiri nell'oscurità.

Oh l'orizzonte in fuga, dove s'accende
rara la luce della petroliera!
Il varco è qui? (Ripullula il frangente
ancora sulla balza che scoscende...).
Tu non ricordi la casa di questa
mia sera. Ed io non so chi va e chi resta.

lunedì 8 luglio 2013

unghie rosicchiate



A UNA FIGLIA NON NATA di Arvind Krishna Mehrotra

Se una poesia potesse farti
Esistere, ne scriverei una ora,
Riempiendone le stanze con più
Pelle e tessuti di quanti un corpo non abbia bisogno,
Riempiendone le righe di parole,
Ti darei persino le unghie rosicchiate

E gli occhi nocciola di tua madre,
Perché così mi parvero. La vidi
Una volta sola dal finestrino di un treno,
In un campo giallo. Indossava
Un abito di colore spento. Faceva freddo.
Credo che volesse dire qualcosa.

domenica 7 luglio 2013

ancora volare


PER UN GIORNO ANCORA

Due euro a piccole mani d’oriente
e sprizzo purpureo infiamma
d’attimi un buio pesto.

Spire rovisto fra lingue
d’opale sbavano sirene
ferali a gesto nuziale.

Spire aspiro in cavità labiali
sillabo memorie scavo fondali
tracimano frastuoni e frammenti
per un giorno ancora remo pensieri

ne l’eremo trasparente una stella punge
la scrittura del vivere nella notte del giorno.
Dove non camminiamo è ancora volare.

G. Nigretti da Derive eretiche 2009

giovedì 4 luglio 2013

non c'è


MA SE IL TRAMONTO di Attilio Bertolucci

Ma se il tramonto dura sulle cime
degli alberi che chiudono la pianura
soffocata da brume estive, il cielo
è una leggera arida spoglia inerte.

Eterno giorno, che cos’è la morte
quando sui visi radianti si posa
la maschera lucente
del tramonto lentissimo di luglio?

Non c’è memoria più, non c’è speranza
nel transito fatale del tempo.