mercoledì 31 dicembre 2014
mercoledì 24 dicembre 2014
natale metropolitano
DI UN NATALE METROPOLITANO di E. Montale
Un vischio, fin dall'infanzia sospeso grappolo
di fede e di pruina sul tuo lavandino
e sullo specchio ovale ch'ora adombrano
i tuoi ricci bergére fra santini e ritratti
di ragazzi infilati un po' alla svelta
nella cornice, una caraffa vuota,
bicchierini di cenere e di bucce,
le luci di Mayfair, poi a un crocicchio
le anime, le bottiglie che non seppero aprirsi,
non più guerra né pace, il tardo frullo
di un piccione incapace di seguirti
sui gradini automatici che ti slittano in giù….
Un vischio, fin dall'infanzia sospeso grappolo
di fede e di pruina sul tuo lavandino
e sullo specchio ovale ch'ora adombrano
i tuoi ricci bergére fra santini e ritratti
di ragazzi infilati un po' alla svelta
nella cornice, una caraffa vuota,
bicchierini di cenere e di bucce,
le luci di Mayfair, poi a un crocicchio
le anime, le bottiglie che non seppero aprirsi,
non più guerra né pace, il tardo frullo
di un piccione incapace di seguirti
sui gradini automatici che ti slittano in giù….
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lunedì 15 dicembre 2014
non tace
DI UMANO TEMPO
quel che permane e senza nome scende
su carte per derive già saliva
– nera parola oggi lo scrive da sola –
e quel che sul velo segna era già di voi
voce, come quella che in sogno di casa
qui giace d’eretico amore arsa
e di umano tempo andato non tace.
Uguale è questa primavera: eco di rose
in carne tracima fiamma di voce reale.
G. Nigretti da Derive nel vento 2014
sabato 13 dicembre 2014
non siamo
da Ossi di Seppia di Eugenio Montale
Forse un mattino andando in un'aria di vetro,
arida, rivolgendomi, vedrò compirsi il miracolo:
il nulla alle mie spalle, il vuoto dietro
di me, con un terrore di ubriaco.
Poi come s'uno schermo, s'accamperanno di gitto
alberi case colli per l'inganno consueto.
Ma sarà troppo tardi; ed io me n'andrò zitto
tra gli uomini che non si voltano, col mio segreto.
***
Non chiederci la parola che squadri da ogni lato
l'animo nostro informe, e a lettere di fuoco
lo dichiari e risplenda come un croco
perduto in mezzo a un polveroso prato.
Ah l'uomo che se ne va sicuro,
agli altri ed a se stesso amico,
e l'ombra sua non cura che la canicola
stampa sopra uno scalcinato muro!
Non domandarci la formula che mondi possa aprirti,
sì qualche storta sillaba e secca come un ramo.
Codesto solo oggi possiamo dirti,
ciò che non siamo, ciò che non vogliamo.
Forse un mattino andando in un'aria di vetro,
arida, rivolgendomi, vedrò compirsi il miracolo:
il nulla alle mie spalle, il vuoto dietro
di me, con un terrore di ubriaco.
Poi come s'uno schermo, s'accamperanno di gitto
alberi case colli per l'inganno consueto.
Ma sarà troppo tardi; ed io me n'andrò zitto
tra gli uomini che non si voltano, col mio segreto.
***
Non chiederci la parola che squadri da ogni lato
l'animo nostro informe, e a lettere di fuoco
lo dichiari e risplenda come un croco
perduto in mezzo a un polveroso prato.
Ah l'uomo che se ne va sicuro,
agli altri ed a se stesso amico,
e l'ombra sua non cura che la canicola
stampa sopra uno scalcinato muro!
Non domandarci la formula che mondi possa aprirti,
sì qualche storta sillaba e secca come un ramo.
Codesto solo oggi possiamo dirti,
ciò che non siamo, ciò che non vogliamo.
venerdì 12 dicembre 2014
fru fru
VELOCE SBIADISCI
Dove sei tenero amore
di~letto?
ho letto l’odorate parole
sudate
tra tremiti hai sorpreso
i peri miei .
Ma come hai fatto senza pascoli
di leopardi?
fra i quadri e i cento colorati
piatti – di uno che
da un fru fru fra le fratte
versarti voleva sulle sponde di levante.
Sempre cara
di quella siepe
Rimani
Dove dell’ultimo
orizzonte
Escludi
voce
Mirando d’infinito
parole
In profondissimo
dolore
Veloce scolori
Di là dell’erme
tende
Fiorate
Fra
strappi e rammendi
Comparando
vai
Il
silenzio coniugale
E la morta
stagione nuziale
Annegata
nel canale
Del quotidiano
naufragare.
lunedì 8 dicembre 2014
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