...
oggi di
nero asfaltata – dietro opachi vetri spenti
m’addormo,
fra le vuote ombre di vino o di mute
passanti
sotto, e sotto crolli le terrazze sono crollate
disfatte
da sigillate inferriate di blu asfalto ghiacciate.
(e polvere calda
sfuma
il lontano corpo
gravido
e dipinge i lisci suoi
occhi neri
e veri e mai
indiani e padani
e oggi la rimpiango
dentro il fango già
rappreso ieri
con le bianche ultime
perle vere
che accolse solo fra le socchiuse
mani)
E il nero
rondone andò e alto veleggia ancora
e
l’inferriata salda iniziò di secchi serti a sfiorire
e venne Pandora con
Caino e tutta gramigna seminò
e venne Brillina
con sacchi e velli e donò un regalino
e venne Dolorina
con stille e stalle e lanciò un sassino
e venne Nanina con tacchi
e santi e volle il librettino
e venne Ilioina con
lingue e pianti e lasciò un pelino
e giunse
questo Giugno con le secche piogge
e
indietro impermeabili porta
e
indosso commosso il sommo vuoto
di
quest’ultimo annoso giorno.
G. Nigretti, frammento di17 giugno, da Derive eretiche 2009
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