giovedì 29 agosto 2013
giovedì 22 agosto 2013
al mercato
Padova - Prato della Valle |
OGGI SOTTO SIAMO AMORE
Oggi sotto le aperte stanze
ululanti come ambulanze
d’amore sfilavano sirene
di ragazzina già gemiti
nei voli dei sette venti.
Oggi
sotto siamo amore
come quello al mercato
venduto tagliato
sui banchi dei fiori
infilati e ombrati in Prato.
G. Nigretti da Derive eretiche 2009
domenica 18 agosto 2013
l'ora sirena
ANDAR STRANIERO
Andar straniero per strade
dove
l’astro più non canta
di donna
bellezza d’ombra accanto
azzurra
di luce su ogni confine
l’ora sirena
che viene d’incanto
da mare
in cielo sussurra vele e
l’etereo
volto al porto intorno
di angeli
ardenti e fosforo piange
la notte
– una via crucis di stelle
discende
lungo le voci del mare
di ombre
e di frontiere accende
la
strada fra le braccia di pietra
un
abisso emerge.
G. Nigretti da Derive straniere 2011
martedì 13 agosto 2013
domenica 11 agosto 2013
peccato
UNA DONNA
Nel
tramonto ancora alto
pallida
e di ori lucente
riappari
traballante
su le spalle
delle
genti tue di mare
nella
musica e nel segno
dei
carmine credenti.
Ma tu
non sai di essere
mia
memoria, sempre
morbida
di chi manca
in questa
ora divina
peccato
che tu sia
solo e
sempre
una
donna di cartapesta.
G. Nigretti da Derive d'orfeo 2013
venerdì 9 agosto 2013
il senso delle cose
CONOSCO APPENA LE MANI di Vittorio Bodini
Conosco appena le mani,
le scarpe che metto ai piedi.
Conosco il giorno e la notte
e i terrori del vento.
Ma gli anni? Dove son gli anni,
e tutti i libri che ho letto?
I volti amati si sfrondano
delle loro vicende,
non restano che i nomi.
Tutto nella memoria
cade a pezzi, sprofonda
senza rumore
nelle botole dei morti.
Ah, dove sono le acute presenze
del passato, le sue calde forme,
la cera su cui incidevano
i miei sentimenti?
Dove si nasconde il senso
delle cose che ho vissuto,
e i brividi lucenti
e i cieli dell'avventura?
(da Metamor, Scheiwiller, 1967)
Conosco appena le mani,
le scarpe che metto ai piedi.
Conosco il giorno e la notte
e i terrori del vento.
Ma gli anni? Dove son gli anni,
e tutti i libri che ho letto?
I volti amati si sfrondano
delle loro vicende,
non restano che i nomi.
Tutto nella memoria
cade a pezzi, sprofonda
senza rumore
nelle botole dei morti.
Ah, dove sono le acute presenze
del passato, le sue calde forme,
la cera su cui incidevano
i miei sentimenti?
Dove si nasconde il senso
delle cose che ho vissuto,
e i brividi lucenti
e i cieli dell'avventura?
(da Metamor, Scheiwiller, 1967)
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giovedì 8 agosto 2013
là s’invola
IN LIEVE PIOGGIA
vi è
un’isola al di là
un’isola
d’azzurro circoncisa
oltre il
ricurvo orizzonte
talvolta
il pensiero là s’invola
su segrete
rive vola e s’infrange
in lieve
pioggia a ignoti giorni
una
paura di echi precipita
ombre di
voci e incolte gioie
nell’onda
la marea discioglie
una
malinconia su la sabbia incisa.
G. Nigretti da Derive straniere 2011
mercoledì 7 agosto 2013
al di là
SU FOGLI E SPUME
Oggi non ha orizzonti
solo
macerie su la riva
remote parvenze
esalano
da
naufraghe derive su fogli
e spume
il mare imbianca
ogni
parola di morte rigonfia.
Oggi è tutto
un precipizio
nel bianco
ombre quiete vanno.
(al di
là del velo nuoteremo ancora?)
G. Nigretti da Derive Straniere 2011
domenica 4 agosto 2013
verso
I VERSI di Vittorio Sereni
Se ne scrivono ancora.
Si pensa ad essi mentendo
ai trepidi occhi che ti fanno gli auguri
l’ultima sera dell’anno.
Se ne scrivono solo in negativo
dentro un nero di anni
come pagando un fastidioso debito
che era vecchio di anni.
No, non era più felice l’esercizio.
Ridono alcuni: tu scrivevi per l’arte.
Nemmeno io volevo questo che volevo ben altro.
Si fanno versi per scrollare un peso
e passare al seguente. Ma c’è sempre
qualche peso di troppo, non c’è mai
alcun verso che basti
se domani tu stesso te ne scordi.
da “Gli strumenti umani” 1965
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venerdì 2 agosto 2013
donzelle
PESCATORE D’INGANNI
Di notte seggo scogliere
dove le voci s’infrangono
spargo di noi il pelago specchio
– raggi e ruggine insacco
fra le alghe nere
emergono stelle e
lenze donzelle di mare
miraggi di aria slamano
a piombo mi lancio
fra gli orizzonti del cielo
fatto gabbiano veleggio
sovrano di vento
m’innalza un canto
a vertigini di sirena le ali
m’invola reale
in naufragio d’uragano.
G. Nigretti da Derive deserte 1994/01
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