venerdì 14 febbraio 2014

qué importa

Qué importa que tu puñal  di José Martí

¿Qué importa que tu puñal  
Se me clave en el riñón?
¡Tengo mis versos, que son
Más fuertes que tu puñal!

¿Qué importa que este dolor
 Seque el mar y nuble el cielo?
 El verso, dulce consuelo,
 Nace alado del dolor.


Che importa se il tuo pugnale
trafigge la mia schiena?
Possiedo i miei versi, che sono
più forti del tuo pugnale!

Che importa se questo dolore
secca il mare e oscura il cielo?
Il verso, dolce consolazione,
Nasce alato dal dolore

lunedì 10 febbraio 2014

di pensieri e cera


FEBBRAIO AL CARMINE

gelido discende su fuliggine e santi
umido risuona
lo scalpiccio dei passi
ne l’ombra nuda della lucida navata

nell’immenso vuoto d’ogni Dio
porto di pensieri e cera creanza
d’anni alla tua Donna
sembianza nera che inganna
speranze a ogni vuota stanza

d’amore – angeli trepidano
su la disfatta cera – di luce
spenta nel silenzio odora
uguale a l’ultima sua carne
già di voce disciolta.

G. Nigretti da Derive d'inverno 2011/12

domenica 9 febbraio 2014

erano le tue


HO SCESO, DANDOTI IL BRACCIO di Eugenio Montale

Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, né più mi occorrono
le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.

Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perché con quattr'occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perché sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue.

sabato 1 febbraio 2014

a plomo


FEBRERO

Negras espinas ibéricas
l’agro respiro mio sellan
a plomo d’amore cortado
me acampo como un mare
yermo
fra malvados steli de campo
siempre cortantes sgorgano
pétalos de roja seta su tua
ultima vértigo se caen

in una joven gioia distante
de acerbo infinito volteggia
brillante la mirada perdida
en un moruno porto d’amore
a ponente de tus marañas

olivastre punte de melancólicas
hojas come pallide lame desvelan
de blanco la esencia perfumada
de un amor que

G. Nigretti da Derive eretiche 2009

domenica 26 gennaio 2014

un hombre sincero

GUANTANAMERA di José Martí

Yo soy un hombre sincero,
 De donde crece la palma,
 Yo soy un hombre sincero,
 De donde crece la palma,
 Y antes de morirme quiero
 Echar mis versos del alma

Guantanamera, guajira Guantanamera
 Guantanamera, guajira Guantanamera

Mi verso es de un verde claro,
 Y de un carmin encenidido,
 Mi verso es de un verde claro,
 Y de un carmin encenidido,
 Mi verso es un cierro herido
 Que busca en el monte amparo.

Guantanamera, guajira Guantanamera
 Guantanamera, guajira Guantanamera

Con los pobres de la tierra,
 Quiero yo mi suerte echar,
 Con los pobres de la tierra,
 Quiero yo mi suerte echar,
 El arroyo de la sierra,
 Me complace mas que el mar.


domenica 19 gennaio 2014

della pelle


DELLA MIA

A Dolle della pelle mia
Quella ché sempre dura
su coricata pelle sua
Tutta quanta la disturba
Quando di antica peluria
fruscia O di piuma di rasoio
La struscia: è questa barba

Che non-so-più se è quella propria
Della faccia mia O della mia nòia.

G. Nigretti da Derive quotidiane 2013/14

sabato 11 gennaio 2014

mercoledì 8 gennaio 2014

nel tuo letto

G. Nigretti dalla serie Affichage Interdit

SUL CONFINE TRACCIATO

Serata serena suadente seducente
nella bocca tua seguendo pericoli
aleggiavo senza filtri sulle tue reti

Mercoledì ho sorseggiato te miele
con l’agro dei limoni dolci spaccati
nello zucchero velato degli specchi

Raso rosa fra le rasate labbra
            e fiumante mi versavo nelle tue
tazzine di velluto notte blu

Di parole amanti e di pensieri colanti
ci rigiriamo umidi sul confine tracciato

Poi ho iniziato a succhiare le zollette
sfogliando alveari nel tuo letto annoiato.

G. Nigretti da Derive Deserte 1994/2001

mercoledì 1 gennaio 2014

fra le mani



Oggi hanno un anno in più / quei morti giorni che ci hanno / senza più nome sfogliato (forse / sarebbe meglio dire strappato) / il cuore e i calendari

GIÀ FREDDI FRA LE MANI

Così la parola mia
scesa in me parlava
in quell’essere primo
di questa nuova scena.

Ora dimmi mia parola:
dove sono quelle ore
morte su i calendari di ieri?
forse sono…           ricordi

accadde come a quello
stanco paia di mocassini miei
ed anche a gli scarni desideri
già freddi fra le mani
che per aria o nei rifiuti
li ha li abbiamo
in un solo fiato via gettati.

Ed anche questo finirà
prima o poi. Su di un foglio.
Uguale a quelli?
forse – senza dubbio alcuno
fra ottomila-e-settecentosessanta ore
anch’esso lo butteremo in una buca
senza voce e carne d’ombra alcuna.

G. Nigretti da Derive urbane 2012/2013

martedì 31 dicembre 2013

d'orfeo



Giuseppe Nigretti è tra gli autori selezionati (oltre 2.500 i partecipanti) nell’ambito di uno “tra i più importanti, se non il più rappresentativo, concorso per testi inediti in Italia”. L’editore Aletti, anche quest’anno, ha pubblicato le antologie che racchiudono gli autori selezionati e più rappresentativi, come elementi costitutivi de Il Paese della Poesia (Rocca Imperiale - Cosenza), un cenacolo, una comunità di autori e amanti del verso, che rinnova la propria vocazione poetica nei giorni del Festival Il Federiciano. Questa quinta edizione ha registrato l’adesione di Alejandro Jodorowsky e di Omar Pedrini.

D’ORFEO


Quando la guancia
nel molle bianco

e la diritta mano
affondano

e l’essere stanco discende
in un’altra deriva d’orfeo

è qui che l’assenza in carne
riappare come parvenza reale

è in questo altrove naufragare
che l’imago parola principia

l’indicibile a squadernare.

G. Nigretti da Derive d'orfeo 2013

martedì 24 dicembre 2013

una cosa



NATALE di Giuseppe Ungaretti

Non ho voglia di tuffarmi in un gomitolo di strade
Ho tanta stanchezza sulle spalle
Lasciatemi così
Come una cosa posata
In un angolo
E dimenticata

sabato 21 dicembre 2013

vaga polvere

 
RESIDUO di Ida Vitale

Breve o lunga la vita, tutto
quello che viviamo si riduce
a un grigio residuo nella memoria.

Dei passati viaggi restano
le enigmatiche monete
che affermano falsi valori.

Dalla memoria spunta solo
una vaga polvere e un profumo.
Che sia la poesia?

lunedì 16 dicembre 2013

tempo e spazio

ONDE di Mario Luzi

Qui è la lotta con se stesso del mare
che nelle cale livide si torce
si svelle dalla sua continuità,
s’innalza, manda un fremito e ricade.
Il mare, sai, mi associa al suo tormento,
il mare viene, volge in fuga, viene,
coniuga tempo e spazio in questa voce
che soffre e prega rotta alle scogliere.