venerdì 4 dicembre 2020

del mio sangue

I MIEI VERSI di Kostas G. Kariotakis 


Sono miei figli, i Versi, del mio sangue.

Parlano, ma do loro le parole

come fossero pezzi del mio cuore

o lacrime sgorgate dai miei occhi.


Con un sorriso amaro vanno in giro,

perché insisto a dipingere la vita.

Li rivesto di sole e giorno e sole,

che cingeranno quando annotterò.


Signoreggiano in cielo e sulla terra.

Ma si chiedono cosa ancora manchi

per vincere stanchezza e noia, figli

che per madre conobbero la Pena.


Invano spargo il riso del motivo

più tenero, o del flauto la passione:

sono per loro un re inesperto, che

ha perduto l’affetto del suo popolo.


E languono, si spengono, e giammai

non smettono di piangere pian piano.

Mentre passi, o Mortale, guarda altrove:

o Lete, qua la nave tua, che sàlpino.

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