LACERE ICONE
D’albe e di ieri nel tardo pelago
di carne lo sguardo e il fiato tuo
avrei colmato. Ora a voce vaga
dal pianale di carta emergono
e nei dedali di lacere icone
l’oscura lingua mi naufraga
verso quella voragine larga
questa carcassa viaggia
giorno pietoso l’affossa
nel profondissimo nulla
amari specchi l’avvolgono
con mendicanti parole
scendo fra l’infrante memorie
di macerie indugiano stagioni
dove l’ultimo sole s’affoga
ti velano in lacere icone.
D’albe e di ieri nel tardo pelago
di carne lo sguardo e il fiato tuo
avrei colmato. Ora a voce vaga
dal pianale di carta emergono
e nei dedali di lacere icone
l’oscura lingua mi naufraga
verso quella voragine larga
questa carcassa viaggia
giorno pietoso l’affossa
nel profondissimo nulla
amari specchi l’avvolgono
con mendicanti parole
scendo fra l’infrante memorie
di macerie indugiano stagioni
dove l’ultimo sole s’affoga
ti velano in lacere icone.
G. Nigretti da Derive eretiche 2009
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