G. Nigretti da D'inverno 2011/12 |
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venerdì 11 dicembre 2020
giovedì 10 dicembre 2020
mercoledì 10 giugno 2020
di sirena carne
A SCORDATE DISTANZE
spesso flottante erra fermo
su percorsi musicali il pensiero
verso l’andante morgana al piano
forte nel vano madrigale ferma
mano afferra e come se fosse chioma
di liscia chimera ai versi l’arrovescia
e di sirena carne si spoglia
nel sovrano amore di carta
nel silenzio morbido del foglio
la brama liquefatta naufraga
lontana nella stanza intonata
di quiete sonante lievita e
con soavi armonie colora
le caste fragranze musicali
mentre colmo la dissonante distanza
con le rimette di queste mute stanze.
G. Nigretti da Sul deserto convesso 1994/2001
domenica 17 maggio 2020
senza voce
da LA PIETÀ di Giuseppe Ungaretti
Sono un uomo ferito.
E me ne vorrei andare
E finalmente giungere,
Pietà, dove si ascolta
L’uomo che è solo con sé.
Non ho che superbia e bontà.
E mi sento esiliato in mezzo agli uomini.
Ma per essi sto in pena.
Non sarei degno di tornare in me?
Ho popolato di nomi il silenzio.
Ho fatto a pezzi cuore e mente
Per cadere in servitù di parole?
Regno sopra fantasmi.
O foglie secche,
Anima portata qua e là…
No, odio il vento e la sua voce
Di bestia immemorabile.
Dio, coloro che t’implorano
Non ti conoscono più che di nome?
M’hai discacciato dalla vita.
Mi discaccerai dalla morte?
Forse l’uomo è anche indegno di sperare.
Anche la fonte del rimorso è secca?
Il peccato che importa,
Se alla purezza non conduce più.
La carne si ricorda appena
Che una volta fu forte.
È folle e usata, l’anima.
Dio guarda la nostra debolezza.
Vorremmo una certezza.
Di noi nemmeno più ridi?
E compiangici dunque, crudeltà.
Non ne posso più di stare murato
Nel desiderio senza amore.
Una traccia mostraci di giustizia.
La tua legge qual è?
Fulmina le mie povere emozioni,
Liberami dall’inquietudine.
Sono stanco di urlare senza voce.
domenica 12 aprile 2020
languide colline
AL MONDO ANDATO
quando l’aedo sole a sguardo lieve
di caldo canto con mano di miele
sul velo del già ridente bel fiore
– colto ieri fra le languide colline –
e del molle aprile a rive risale
e con sangue di natura discende
è del cantore la pecca maggiore:
perché sta qui fingendo alto fervore
ed è lui al mondo andato il morente.
G. Nigretti da dello sguardo viandante, 2020
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