NEL GRUMO
è forte di notte il rumore
del fumo di stelle cadenti
– che ritornano morte in mano –
senza voce di luce e né cenere
nel grumo dei muti frammenti
già d’umano fratture spente
di fervore che non bruciamo
il dolore spesso noi siamo
in un altro che non odiamo.
G. Nigretti da Derive di luce 2017
PER NOI
ora che il mare è un vuoto stare
in esilio il bel giglio qui muore
bianco l’immoto sole muto sale
– dove le nuvole vanno a danzare –
in attesa del diluvio universale:
già speranza di remoto stupore
per noi che vogliamo sol vedere
da spume vere nel vento tornare
la dea che su carta portò chimere.
G. Nigretti da Derive di luce 2017
GIORNI DI PAROLE
a pezzi di passato giacciono
nel biancastro pelago liquido
cercavano (un lemma di vita?)
in un fremito d’ali straniero
l’ultima voce di rosa sbiadita
è già secca come questa carta
bianca d’ossa nel sole pesante
di grassa maceria e vuote ore
la memoria su ci smena parole
di questo lèmure tempo
che a voragine ci aliena
l’anima?
– un venticello di parole morte.
G. Nigretti da Derive straniere 2011
IL DORMIENTE NELLA VALLE di A. Rimbaud
È un buco verde dove canta un fiume
Appendendo follemente all'erba i suoi stracci
D'argento; dove il sole, dalla fiera montagna
Risplende: è una piccola valle spumeggiante di raggi.
Un giovane soldato, la bocca aperta, il capo nudo,
E la nuca immersa nel fresco nasturzio azzurro
Dorme; è steso nell'erba, sotto le nuvole,
Pallido nel suo verde letto dove la luce piove.
Ha i piedi fra i gladioli, dorme. Sorridendo come
Sorriderebbe un bimbo malato, fa una dormita:
Natura, cullalo tiepidamente: ha freddo.
I profumi non fanno fremere le sue narici;
Lui dorme nel sole, la mano sul petto
Tranquillo. Ha due buchi rossi sul lato destro.