giovedì 18 giugno 2015

da un-bel-po’



AL DECOLLO

quella notte ero un po’ morto
nel poliptòto controllo 

e la mano dall’ipàllage flagellata
nel fridZi2dEr d’amore giaceva

tutta caglia d’aferesi e deiezioni
già indicibili anacoluti per il decollare

a viva carne dagli ossimòri varchi 
la fioraia infilava le occasioni

ad ogni persona la macellaia pesava 
il pleonasmo attraversare

e la sarta già tagliava i vecchi
bagagli a mano e tutte le sincope passioni

non più diastole dissi che era presto
per essere sfogliato

negli specchi di carta senza le prefazioni
ma mi ero, da un-bel-po’, quasi traslato.

G. Nigretti da Derive d'orfeo 2013

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