LACERE ICONE
D’albe t’avrei straripato
carne di cocente deriva
in pelago sguardo vaga
d’attesa luna una vela
la notte naufraga bianca
verso larga voragine
pietosa carcassa viaggia
nel tempo solcato s’affossa
a dedali di lacere icone
opachi cristalli s’arrotano
infranti a indolenti maree
deserte parole indugiano
memorie ne l’angolo più buio
fluiscono di freddi relitti
dove l’ultimo sole s’affoga
d'infinito velerai respiri
G. N.
Ti ringrazio molto per le tue graditissime parole e per l'amicizia che ho pronta-mente ricambiato anche nel blogroll... così potrò seguirti e seguire il tuo interessante spazio-mente
RispondiEliminaa presto
Giuseppe