DELL’ANDATO GRAN BAZAR c’è sempre una perfetta confusione – nella mente di ogni evacuato umano – che il caos del creato pare eguale al mercato di Prato della Valle: con i fiori già recisi sui banconi come carne andata di nude parute con parole cadute sopra i tavoli del poeta antiquario: “venghino bei siori vendo quello che ci resta del gran marcito”
G. Nigretti da Amare Derive di carne su carte, 2019 “Prato della Valle”: grande piazza di Padova
NOTTURNA tutta in corpo qui mi venne la notte di quelle a stelle e finestre rotte digiuna cadde pure la mezza luna fra verghe urina e vetro vuoto e larve ingoiava con alito a fiori d’asfalto diluendo parole e amore di donna ruppe in gola ogni stella cadente sempre intera mondana si appese drio la meridiana con ascelle pelose e labbra umettate bava sulla poesia colava (come di rana notturna puttana) pensai a un bruco di nostalgia ma era gialla saliva d’ipocrisia.
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