META DELLA VITA di Friedrich Holderlin Con gialle pere si curva E folto di rose selvagge Il paese nel lago, Voi nobili cigni, Ed ebbri di baci Immergete voi il capo Nell’acqua limpida e sacra. Ahimè, quando viene l’inverno, Dove trovo i fiori e dove Il lume del sole E l’ombra della terra? Muti e gelidi stanno I muri, al vento Stridono le banderuole.
CONCLUDENDO di Derek Walcott Vivo sull’acqua, solo. Senza moglie né figli. Ho circumnavigato ogni possibilità per arrivare a questo: una piccola casa su acqua grigia, con le finestre sempre spalancate al mare stantio. Certe cose non le scegliamo noi, ma siamo quello che abbiamo fatto. Soffriamo, gli anni passano, lasciamo tante cose per la via, fuorché il bisogno di fardelli. L’amore è una pietra che si è posata sul fondo del mare sotto acqua grigia. Ora, non chiedo nulla alla poesia, se non vero sentire: non pietà, non fama, non sollievo. Tacita sposa, noi possiamo sederci a guardare acqua grigia, e in una vita che trabocca di mediocrità e rifiuti vivere come rocce. Scorderò di sentire, scorderò il mio dono. È più grande e duro, questo, di ciò che là passa per vita.
I MORTI di E. Montale Il mare che si frange sull'opposta riva vi leva un nembo che spumeggia finché la piana lo riassorbe. Quivi gettammo un dì su la ferrigna costa, ansante più del pelago la nostra speranza! - e il gorgo sterile verdeggia come ai dì che ci videro fra i vivi. Or che aquilone spiana il groppo torbido delle salse correnti e le rivolge d'onde trassero, attorno alcuno appende ai rami cedui reti dilunganti sul viale che discende oltre lo sguardo; reti stinte che asciuga il tocco tardo e freddo della luce; e sopra queste denso il cristallo dell'azzurro palpebra e precipita a un arco d'orizzonte flagellato. Più d'alga che trascini il ribollio che a noi si scopre, muove tale sosta la nostra vita: turbina quanto in noi rassegnato a' suoi confini risté un giorno; tra i fili che congiungono un ramo all'altro si dibatte il cuore come la gallinella di mare che s'insacca tra le maglie; e immobili e vaganti ci ritiene una fissità gelida. Così forse anche ai morti è tolto ogni riposo nelle zolle: una forza indi li tragge spietata più del vivere, ed attorno, larve rimorse dai ricordi umani, li volge fino a queste spiagge, fiati senza materia o voce traditi dalla tenebra; ed i mozzi loro voli ci sfiorano pur ora da noi divisi appena e nel crivello del mare si sommergono...
Questo sito utilizza i cookie per facilitare la navigazione e per mostrarti servizi di terze parti. Se decidi di continuare la navigazione cliccando su OK o interagendo con questo sito, consideriamo che accetti il loro uso. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la Cookie Policy.COOKIE POLICYOK