IL POETA di G. Ferraboschi Con gli occhi ascolto, poi respiro; sento la voce del Maestro che ammiro. Quanto all'azione, la scrivo quieta con la potenza del cuore analfabeta. E gioco un poco, così mi diverto in questa diversione del Deserto. Ma infine amo questa traccia di me stesso, questo avvenire passato proprio adesso.
FEBBRAIO AL CARMINE scende gelido su fuliggini e santi nella navata muta al divino buio scrocchia secco lo scalpiccìo dei passi dell’empio tardivo nel vuoto immenso d’ogni Dio porto di pensieri e ceri creanza di anni vani alla tua Donna nera sembianza che inganna speranze a ogni vuota stanza d’amore – un angelo muore di luce su cera combusta che di quiete odora nuda uguale alla pelle sua già di fumo voluta. G. Nigretti da Derive d'inverno 2011/12
Questo sito utilizza i cookie per facilitare la navigazione e per mostrarti servizi di terze parti. Se decidi di continuare la navigazione cliccando su OK o interagendo con questo sito, consideriamo che accetti il loro uso. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la Cookie Policy.COOKIE POLICYOK