domenica 23 giugno 2013

straniero

«Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c'è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti»
Cesare Pavese


... E s’alza d’esilio una nebbia accanto / a l’essere mio non affonda radici / in quel che sono vago straniero.
G. Nigretti da È domenica, Derive straniere 2011

mercoledì 19 giugno 2013

lampo

G. Nigretti - Acqurello su spartito musicale del 1871
da LAMPO di Simone Weil
Nasceranno il lampo e le ginocchia chine,
L'ombra, l'urto alle svolte della miniera;
Nasceranno le mani, i duri metalli rotti,
Il ferro morso nell'urlo della macchina.
...
Nasceranno i mari, l'ondeggiante barca,
Il colpo di remo e i fuochi della notte;
Nasceranno i campi, il giavellotto lanciato;
Nasceranno le sere, stella che a stella segue
...
Il mondo è nato, fallo durare, vento, nel tuo soffio
...
M'era nato in uno squarcio
di pallido cielo verde tra le nubi.

"La mia conclusione è che non bisogna fuggire l'amore, ma che non bisogna cercarlo" S. W.

martedì 18 giugno 2013

di caffè




IL GIORNO RITORNA

e gesti eguali si rifanno
a l’alba ne l’ombra fredda
l’acqua sgocciola lenta
la cucina di caffè quieta
odora le stanche spoglie
di ieri

il giorno avanza
un cielo di biacca raggela
a pioggia battente le ore
nella risacca le memorie
fluttuano il muto cenere
da ogni fuoco spento
ai bordi di andate strade
risento le orme discese
in ogni notte d’asfalto
nel tempo che sfuma
fra questi murmuri di scrittura
bevo di silenzio un caffè amaro.

G. Nigretti da Derive quiete 2010/11

lunedì 17 giugno 2013

testa mento

G. Nigretti - Imago Mundi


TESTAMENTO di Salvatore Toma

Quando sarò morto
che non vi venga in mente
di mettere manifesti:
morto serenamente
o dopo lunga sofferenza
o peggio ancora in grazia di dio.
Io sono morto
per la vostra presenza

domenica 16 giugno 2013

dietro i vetri

G. Nigretti - Imago Mundi

ALBARO di Giorgio Caproni

Se al crepuscolo, almeno,
ci fosse, dietro i vetri, il mare…
Amore…
Tremore
in trasparenza…
Se almeno
questo fosse il rumore
del mare…
Non
lo sopporto più il rumore
della storia…
Vento
afono…
Glissando…
Sparire
come il giorno che muore
dietro i vetri…
Il mare…
Il mare in luogo della storia…
Oh, amore.

sabato 15 giugno 2013

per Fabia


FIREWORK  di Katy Perry


Ti sei mai sentito come una busta di plastica trasportata
dal vento, che vuole ricominciare tutto da capo?
Ti sei mai sentito sottile come un foglio di carta,
e come un castello di carte, ad un soffio dal cadere?

Ti sei mai sentito già sepolto in profondità?
delle urla a tre metri sotto terra che nessuno sente
Sai che c’è ancora una possibilità per te?
Perché c’è ancora una scintilla in te

Devi solo dar fuoco, la luce, e lasciarla splendere
Fai tua la notte come il quattro di luglio

Perché tesoro sei un fuoco d’artificio
Su, mostra a tutti il tuo valore
Fa loro esclamare Oh, oh, oh
Mentre ti lanci nel cielo

Tesoro sei un fuoco d’artificio
Su, lascia bruciare i tuoi colori
Fa loro esclamare Oh, oh, oh
Li lascerai cadere giù

Non ti devi sentire come se non valessi niente
Sei originale, non puoi essere rimpiazzato
Se solo sapessi ciò che riserva il futuro
Dopo un uragano c'è un arcobaleno

Forse è colpa tua se tutte le porte sono chiuse
quindi potresti aprirne una che ti porterà alla strada giusta
Come un lampo di luce, il tuo cuore soffierà
E quando è il momento, lo saprai

Devi solo dar fuoco, la luce, e lasciarla splendere
Fai tua la notte come il quattro di luglio

Perché tesoro sei un fuoco d’artificio
Su, mostra a tutti il tuo valore
Fa loro esclamare Oh, oh, oh
Mentre ti lanci nel cielo

Tesoro sei un fuoco d’artificio
Su, lascia bruciare i tuoi colori
Fa loro esclamare Oh, oh, oh
Li lascerai cadere giù

Boom, boom, boom
Anche più luminoso della luna
Ed è sempre stato dentro di te
Ed ora è il momento di lasciarlo uscire

Devi solo dar fuoco, la luce, e lasciarla splendere
Fai tua la notte come il quattro di luglio

Perché tesoro sei un fuoco d’artificio
Su, mostra a tutti il tuo valore
Fa loro esclamare Oh, oh, oh
Mentre ti lanci nel cielo

Tesoro sei un fuoco d’artificio
Su, lascia bruciare i tuoi colori
Fa loro esclamare Oh, oh, oh
Li lascerai cadere giù
Boom Boom Boom
Anche più luminoso della luna

giovedì 13 giugno 2013

è



È

e cadde la fiacca rosa
su la strada ferita
e cadde la neve scialba
su la casa sfiorita
e cadde l’amaro sale
su la carne incisa
e cadde la notte molle
su la voce recisa
e seccò l’ulivo corroso
da la feroce paura
e seccò il seme gettato
ne l‘agonia dura
e seccò l’ovulo infilato
su la morte pazza
e seccò ogni cosa su questa
fredda terrazza.
Amen.

G. Nigretti da Derive eretiche 2009

domenica 9 giugno 2013

ve~dono



I RICORDI MI VEDONO di Tomas Tranströmer

Un mattino di giugno, troppo presto
per svegliarsi, troppo tardi
per riprendere sonno.

Devo uscire nel verde gremito
di ricordi, e mi seguono con lo sguardo.
Non si vedono, si fondono totalmente
con lo sfondo, camaleonti perfetti.

Così vicini che li sento respirare
benché il canto degli uccelli
sia assordante.

da Poesia dal silenzio
Traduzione di Maria Cristina Lombardi

lunedì 3 giugno 2013

oppure

 Ti amo perché non ti odio più
 perché posso perdonarmi
 di non riuscire più ad odiarti  

domenica 2 giugno 2013

è domenica

Trani - il porto

UN PAESETTO DI MARE
 
C’è silenzio.
Un quasi silenzio intorno
sul precipizio del giorno
sembrano quasi tutti morti
se non passasse un motorino
una calma quasi domenicale…

è domenica! – il giorno del rito
e del buon appetito – ed è quasi
quieto il mare, e di fiori già sono
colme le casette quasi tutte bianche
coi cognomi nomi e le numerazioni
bene in vista sul davanti, e le icone

di memoria con le bronzee fioriere.
Un paesetto di mare tutto marmi e
silenzio.
Qui vengo per stare ancora con voi
– ed è di già – per un attimo intero
domenica in questa via del cimitero.

G. Nigretti da Derive d'aria 2012

sabato 1 giugno 2013

o~dio


Un giorno io… di Alda Merini

Un giorno io ho perso una parola
sono venuta qui per dirvelo e non perché voi abbiate risposta
Non amo i dialoghi o le domande: mi sono accorta che cantavo in una orchestra che non aveva voci
Ho meditato a lungo sul silenzio, al silenzio non c’è risposta.
Io le mie poesie le ho buttate
non avevo fogli su cui scriverle.
Poi mi si sono avvicinati strani animali come uomini di antenate bestie da manicomio
qualcuno mi ha aiutato a sentirmi unica, mi ha guardato.
Pensavo che per loro non c’erano semafori, castelli e strade.
Questo posto sgangherato come il mio cervello che ha trovato solitudini.
Poi è venuto un santo che aveva qualcosa da dare
un santo che non aveva le catene, non era un malfattore,
l’unica cosa che avevo avuto in questi anni.
L’avrei seguito
finché un giorno non sapevo più innamorarmi.
È venuto un santo che mi ha illuminato come una stella.
Un santo mi ha risposto: perché non ti ami? È nata la mia indolenza.
Non vedo più gente che mi picchia e non vedo più i manicomi.
Sono morta nell’indolenza.


Ti odio perché non ti amo più di Patrizia Cavalli

Ti odio perché non ti amo più,
perché non posso perdonarti
di non riuscire più ad amarti.

martedì 28 maggio 2013

di matteo nigretti


ESTRANGED dei Guns N' Roses dall'album Use Your Illusion II

Quando parli da solo
E non c'è nessuno in casa
Puoi fingere con te stesso
Di essere venuto al mondo solo

Così nessuno ti ha mai detto piccola
Come sarebbe stato
Così cosa ti succederà piccola
Mi sa che dovremo aspettare e vedremo

Vecchio nel cuore, ma ho solo 28 anni
E sono troppo giovane
Per lasciare che l'amore mi spezzi il cuore
Giovane nel cuore, ma si sta facendo troppo tardi
Per ritrovarci così distanti

Non so come tu ti possa aspettare
Di trovarmi ultimamente
E che altro potresti chiedere da me
Come hai potuto dire che non ho mai avuto bisogno di te
Quando hai preso tutto
Dico hai preso tutto da me

Giovane nel cuore e diventa così difficile aspettare
Quando nessuno che conosco sembra potermi aiutare ora
Vecchio nel cuore, ma non devo esitare
Se devo trovare la mia via d'uscita

Sto ancora parlando da solo
E non c'è nessuno in casa

Così nessuno ci ha mai detto piccola
Come sarebbe stato
Così cosa ci succederà piccola
Mi sa che dovremo aspettare e vedremo

Quando troverò tutte le ragioni
Forse troverò un altra via
Troverò un altro giorno
Con tutte le stagioni mutevoli della mia vita
Magari la farò giusta, la prossima volta
Ed ora che sei stata spezzata
Hai la testa fuori dalle nuvole
Sei tornata giù sulla terra
E non parli così forte
E non cammini così orgogliosa
Non più, e per cosa

Be' sono saltato dentro al fiume
Troppe volte per arrivare fino a casa
Sono qua fuori per conto mio, e vado alla deriva tutto solo
Se non si nota dategli tempo
Per leggere tra le righe
Perché vedo che la tempesta si sta avvicinando
E le onde sono così alte
Sembra che tutto quello che abbiamo mai conosciuto sia qui
Perché deve andare alla deriva e morire?

Non troverò mai qualcuno per sostituirti
Temo che dovrò farcela questa volta... Oh questa volta
Senza di te

Sapevo che la tempesta si stava avvicinando
E tutti i miei amici dicevano che ero su di giri
Ma tutto quello che abbiamo mai conosciuto è qui
Non ho mai voluto che morisse.

domenica 26 maggio 2013

ancora ieri


DI UN NULLA

 Al di là di tutto cosa dirti
che non ti abbia già detto.

A parole parlate mi ammuto
alle rotte perdute ti annodi

nel sogno da bagno diurno
snodi di silenzio affanni

e tarli sulla trama corrosa
svuotano memorie nell’attesa
di un nulla lente si affogano

come le parole lanciate
nei giorni refluiti da le righe
d’infiniti ritorni a capo
t’illudi di vivere ancora ieri.

G. Nigretti da Derive Amare 2004/05
 


giovedì 23 maggio 2013

deserta colma

"La poesia è una continua sala d'attesa deserta colma di chi non è più voce"
G. Nigretti

domenica 19 maggio 2013

ciò che resta



L’UOMO di F. Hölderlin

Chi vive a sé e si mostra quanto resta,
è come dividesse il giorno in giorni.
È un piegarsi squisito a ‹‹ciò che resta››,
diviso da natura, senza invidie.

È come solo, in altro, vasto vivere,
con verdi primavere e lenti estati amiche,
finché cala veloce l’annata nell’autunno
e ci avvolgono sempre nubi e nubi.

Il 28 luglio                     Con umiltà
     1842                                  Scardanelli