martedì 26 febbraio 2013

donne lontane

 

LA DONNA di Josep Palau I Fabre

 

Quante donne dormono
nei miei versi, ah,
per sempre...

(da Poemas de l’alquimista, 1952)

giovedì 14 febbraio 2013

de piedra una rosa


LA NIEBLA ENTORNO

Merodean nimbos piadosos
pálidas volutas indolentes
por el aire esfuman las horas

del pecho etérea te elevan
como de piedra una rosa
que de aridez marchita cae

en un marco de vacío
lejos – del refugio mudo
en un solo momento de viento
entre las insomnes colinas
sobre curvas de lácteo encanto 
una palidez débil aparece 
y te realizas en desnudos relieves. 

Lenta la noche esfuma las estrellas
cuando la niebla en torno humea faroles
veloces pisan tus inciertos tacones rosa nuevo
el negro adoquín frío ardiente de la noche.

G. Nigretti da Derive eretiche
Traduzione di L. Rado

lunedì 11 febbraio 2013

bianco


e nevica


nevicata

BIANCO


marmo la notte sfarina
sbatte l’ombra il fragore
a fiocchi fredda gli occhi.

È tardi.
Accanto di gioia rincasa
una voce – nel vuoto m’appende
di silenzio a un’assenza
uguale a un lume spento
in campo di croci.

G. Nigretti da Derive di Notte

venerdì 1 febbraio 2013

fra profonde valve


TRA COLLI

oggi tramonta spento
su orizzonti traballanti
il rosso sole – travolto
su le sponde l’hai trascinato
dove i sogni non traboccano

dalle labili sabbie traforate
dai tarli del tuo tragico abito
volano tre falene trafelate
di trainate sere strepitano
nelle trafitte orecchie mie

echi morti tracimano cimici
neri da l’incanto tradito
d’aria e gemiti ti trapassi
di vita spenta tracolli arida
trafugando le mie giornate.

Tranciate e vomitate le rivedo 
sulle trapunte del gelo notturno
mentre tracanno l’ultima tossina
traghetto l’ultimo sguardo fugace 
fra le profonde valve aperte ancora.

G. Nigretti da Derive amare

sabato 19 gennaio 2013

se il fango fosse un cielo



 

ALLO SPUNTAR DEL GIORNO di Galway Kinnel

Sul fango della riva, poco prima del tramonto,
dozzine di stelle di mare
strisciavano. Era come
se il fango fosse un cielo
ed enormi stelle imperfette
l’attraversassero così lentamente
come le vere stelle il firmamento.
All’improvviso si fermarono,
e, quasi che avessero soltanto
accresciuto la loro disposizione
alla gravità, affondarono
nel fango, svanirono giù
nel fango e giacquero immobili, e nel momento
che il rosa del tramonto le colpiva
erano così invisibili
come le stelle allo spuntar del giorno.


(da Mortal Acts, Mortal Words, 1980 – Traduzione di Stefano Bernardinelli)

venerdì 11 gennaio 2013

per la bellissima


Mariangela Melato

NEL SILENZIO DEGLI OCCHI


ieri ero spoglio
di questo foglio
nudo

di voce lo sguardo sfiorava
la lattea forma reale
dal taglio della tua maglia.
Il pelo tuo le mani bagnava.

Oggi di nerofumo la parola dipinge
la forma della voce tua su l’acqua
asciutta di questa pagina morta.

Nel silenzio degli occhi
da le oscure maree indifesi
vorrei udirti – come i densi corpi
nei dedali nudi dei tuoi fluidi pensieri.

G. Nigretti da Derive amate

martedì 8 gennaio 2013

naufragar m'è dolce



CHIESUOLA di Cristina Peri Rossi

Non conosce l’arte della navigazione
chi non ha vogato nel ventre
di una donna, remato in lei,
naufragato
e sopravvissuto in una delle sue spiagge.

(da Linguística general, 1979)

La chiesuola è una parte importante della nave, essendo la colonnina che contiene la bussola e che quindi protegge lo strumento che consente l’orientamento.

domenica 6 gennaio 2013

tumide gazzelle



frammento da FIUME STRABICO
...
Danza canta
e grappe d’oro senza spina
e senza lavarmi
in questa calda mattina
il caldo umore tuo
forte m’accoglie
e dolcemente porta
tutto miele della notte
di te – labbra de i miei sensi

     pelle di umido furore
lingue di tumide gazzelle
carne di Eretico Amore.
...
G. Nigretti da Derive eretiche

martedì 1 gennaio 2013

quadretto per le feste


QUADRETTO DI NATALE

ed anche quest’anno discende
morbida
  nella notte già spoglia
di gloria nel cielo per le strade
dalle case le fatue luci affonda
sovrana candida
                              e tutta sfoglia
da questo spurio amore la città
        e le colline già nel buio stanche
 e le morte stanze senza quiete
e voce intorno scolora da quel nome
e ombra – che al di là della memoria
dentro me rinasce –
e questa nebbia non discioglie.

G. Nigretti da Derive urbane