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domenica 15 novembre 2020

noi simili a quelle


COME LE FOGLIE di Mimnermo

da Lirici greci, traduzione di S. Quasimodo


Al mondo delle foglie che nel tempo

fiorito della primavera nascono

e ai raggi del sole rapide crescono,

noi simili a quelle per un attimo

abbiamo diletto del fiore dell'età,

ignorando il bene e il male per dono dei Celesti.

Ma le nere dee ci stanno a fianco,

l'una con il segno della grave vecchiaia

  e l'altra della morte. Fulmineo.

  precipita il frutto di giovinezza,

come la luce d'un giorno sulla terra.

E quando il suo tempo è dileguato

è meglio la morte che la vita.

sabato 26 dicembre 2015

muto orto


PIANTO ANTICO di G. Carducci

L'albero a cui tendevi
La pargoletta mano,
Il verde melograno
Da' bei vermigli fior

Nel muto orto solingo
Rinverdì tutto or ora,
E giugno lo ristora
Di luce e di calor.

Tu fior de la mia pianta
Percossa e inaridita,
Tu de l'inutil vita
Estremo unico fior,

Sei ne la terra fredda,
Sei ne la terra negra;
Né il sol piú ti rallegra
Né ti risveglia amor.

giovedì 22 gennaio 2015

un'eco poco

NELL'ATTESA di E. Montale

E’ strano che tanto tempo sia passato
dall’annuncio del grande crac: seppure
quel tempo e quella notizia siano esistiti.
L’abbiamo letto nei libri: il fuoco non li risparmia
e anche di noi rimarrà un’eco poco attendibile.
Attendo qualche nuova di me che mi rassicuri.
Attendo che mi si dica ciò che nasconde il mio nome.
Attendo con la fiducia di non sapere
perché chi sa dimentica persino
di essere stato in vita.

mercoledì 2 aprile 2014

tra i due muri

APRILE-AMORE di Mario Luzi

Il pensiero della morte m’accompagna
tra i due muri di questa via che sale
e pena lungo i suoi tornanti. Il freddo
di primavera irrita i colori,
stranisce l’erba, il glicine, fa aspra
la selce; sotto cappe ed impermeabili
punge le mani secche, mette un brivido.

Tempo che soffre e fa soffrire, tempo
che in un turbine chiaro porta fiori
misti a crudeli apparizioni, e ognuna
mentre ti chiedi che cos’è sparisce
rapida nella polvere e nel vento.

Il cammino è per luoghi noti
se non che fatti irreali
prefigurano l’esilio e la morte.
Tu che sei, io che sono divenuto
che m’aggiro in così ventoso spazio,
uomo dietro una traccia fine e debole!

È incredibile ch’io ti cerchi in questo
o in altro luogo della terra dove
è molto se possiamo riconoscerci.
Ma è ancora un’età, la mia,
che s’aspetta dagli altri
quello che è in noi oppure non esiste.

L’amore aiuta a vivere, a durare,
l’amore annulla e dà principio. E quando
chi soffre o langue spera, se anche spera,
che un soccorso s’annunci di lontano,
è in lui, un soffio basta a suscitarlo.
Questo ho imparato e dimenticato mille volte,
ora da te mi torna fatto chiaro,
ora prende vivezza e verità.

La mia pena è durare oltre quest’attimo.

sabato 21 dicembre 2013

vaga polvere

 
RESIDUO di Ida Vitale

Breve o lunga la vita, tutto
quello che viviamo si riduce
a un grigio residuo nella memoria.

Dei passati viaggi restano
le enigmatiche monete
che affermano falsi valori.

Dalla memoria spunta solo
una vaga polvere e un profumo.
Che sia la poesia?