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mercoledì 26 giugno 2019

quel che brucia


COLPI di Mario Luzi

La potatura d’alberi rintocca
colpo su colpo di pennato. Il freddo
fa rilucere i tagli ancora vivi.

Tempo che l’uomo in là con gli anni dice:
sono com’ero in compagnia del fuoco
che avviva e rode la sostanza, veglio

su quel che brucia e quel ch’è fatto cenere,
tengo fede ai pensieri d’una volta.
Pure non è gran cosa, è men che poco.

Anni, ancora, che quanto viene offerto
sotto la specie del dolore
tarda a farsi vita vera.

Per anni e anni
la vita segue la vita
con la fedeltà che ha l’ombra

mentre scorre il fiume,
mentre il filo d’erba trema
tra pala e pala della falciatrice

e l’uomo appena uscito dalla prova
integro o privato del suo bene
solleva il capo fino al nuovo colpo.

venerdì 27 luglio 2018

i miei fuochi



IL BEL SOLE

Sale svelto dal confine
dell’acque e sale il colore
che attorno fa gran rumore
e alfine in fumo scompare:
così è il bel sole che rimuore
dietro le rovine di nostra sorte
al perso senso che serra l’essere

e in possente notte lo fa cadere
dove non v’è mai né voce e né porte.

da Derive di confine, 2018


DI FUOCO

fatto alto in aria nulla della sera
s’allunga a cielo largo il gran fragore…
poi a gioie poco resta di quel fuoco
di festa: un fumo che già s'allontana
e cade – in flutto svelto d'alto mare
e se non svola vento si presenta
come di scorie la paruta accanto

che scivola muta sul fianco di carta
del poeta stanco uguale è la mano.

da Derive di scorie, 2016


IN FUMO

Quando in alto
più niente vedi

e senti solo odore
come d’asfalto

e la eco ti svena
l’anima

e l’aria nella bocca
è d’insepolto

che ti tocca
da quel buio accanto

t’illuderai che tutto questo
rumore d’infranto colore

abbia in fumonero presto fine
su bianco di carta.

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Solo santi e innamorati vedono
fiorire gioia e stupore nei fuochi –
che inseguivamo.


MONOTONA

Lungo la riva di feria

nell’aria disfatta di afa

risuona ancora bramosa

cadenza d’ombra pesante

che a noia porta memoria


reale dal brano ritratta

e senza profumo di carta

l’inumana immanenza amara

a vera parvenza riappare


fra fumi e sordi rumori ritorna

come la eco dei fuochi – artificiali

che nel riflesso accanto si rifanno

annoiando più dei volti reali.

da Derive di aria, 2012


FERMATE I FUOCHI

non v’è mai luce vera che mi segua
e a bagliori la sera non dà tregua
e a riflessi m’assale – una carezza.

Fermate questi guizzi di tristezza.

da Derive straniere, 2011


I FUOCHI INSEGUIVAMO

I fuochi inseguivamo
fra riflessi di blumare
la notte d’ardori furente
a luci stelle la vestiva
su gli antichi sedili
d’arabeschi s’apriva
d’occhi a bagliori gioiva.

I fuochi inseguivamo
fra vedute d’arido Prato
lo sgrondare di braci
spegneva la notte brunita
da un sudario di ceneri
sull’accecata piazza
cade un dolore di vita.

da Derive di notte 2009/10

domenica 2 agosto 2015

di vita

I FUOCHI INSEGUIVAMO


I fuochi inseguivamo
fra riflessi di blumare
la notte furente
guizzava di stelle
su gli antichi sedili
d’arabeschi s’apriva
d’occhi a bagliori gioiva.

I fuochi inseguivamo
tra vedute d’arido Prato
un sgrondare di braci
spegne la notte brunita
da un sudario di ceneri
sull’accecata piazza
cade un dolore di vita.

G. Nigretti da Derive di notte 2009/10

sabato 21 settembre 2013

fuochi

SUL MURO GRAFITO di Eugenio Montale

Sul muro grafito
che adombra i sedili rari
l'arco del cielo appare
finito.

Chi si ricorda più del fuoco ch’arse
impetuoso
nelle vene del mondo; in un riposo
freddo le forme, opache, sono sparse.

Rivedrò domani le banchine
se la muraglia e l’usata strada
nel futuro che s’apre le mattine
sono ancorate come barche in rada.

martedì 1 gennaio 2013

quadretto per le feste


QUADRETTO DI NATALE

ed anche quest’anno discende
morbida
  nella notte già spoglia
di gloria nel cielo per le strade
dalle case le fatue luci affonda
sovrana candida
                              e tutta sfoglia
da questo spurio amore la città
        e le colline già nel buio stanche
 e le morte stanze senza quiete
e voce intorno scolora da quel nome
e ombra – che al di là della memoria
dentro me rinasce –
e questa nebbia non discioglie.

G. Nigretti da Derive urbane

sabato 18 agosto 2012

più del vero

MONOTONIA


Risuona una musica – su la riva
noiosa – si discioglie ne l’aria
di afa, disfatta su l’onda ritorna
di ombre monotona memoria

ancora di fuliggini e fracassi
ricadono i fuochi – artificiali
nei riflessi si ripetono
più del vero annoiano.

G. Nigretti da Derive d'aria