venerdì 30 giugno 2017

dall'erto muro


IN LIMINE  di E. Montale

Godi se il vento ch’entra nel pomario
vi rimena l’ondata della vita:
qui dove affonda un morto
viluppo di memorie,
orto non era, ma reliquario.

Il frullo che tu senti non è un volo,
ma il commuoversi dell’eterno grembo;
vedi che si trasforma questo lembo
di terra solitario in un crogiuolo.

Un rovello è di qua dall’erto muro.
Se procedi t’imbatti
tu forse nel fantasma che ti salva:
si compongono qui le storie, gli atti
scancellati pel giuoco del futuro.

Cerca una maglia rotta nella rete
che ci stringe, tu balza fuori, fuggi!
Va, per te l’ho pregato, – ora la sete
mi sarà lieve, meno acre la ruggine…

sabato 17 giugno 2017

lenze donzelle


PESCATORE D’INGANNI

Di notte sillabo scogliere
dove le voci s’infrangono
spargo di noi il pelago piano e
squame di colmo iato insacco

sul rigo fiacco di carta e pelle
da lemmi all’infinito affiorano 
abbagli e canti di lenze donzelle

già sveglio da luoghi di pelago 
mi meno – fatto gabbiano veleggio
su apice astrale di segno morgano

verbale vertigine prueggio
lontano – su vocali sirene
verso predicato d’uragano.

G. Nigretti da Derive deserte 1994/01

venerdì 2 giugno 2017

la mano







A VISO DISTESO

Noi che come i morti viviamo
in un mondo di notte strano e
senza dubbio altero pensiamo
che sia quello più del dì il vero
sperando poi di ritrovarlo intero
come la mela che in eden seduce
dove l’innocente eva è la mano:

che scende e spenge la luce letale 
a viso disteso in sogno immortale.

G. Nigretti da Derive di luce 2017