lunedì 24 marzo 2014

la poesia

  
22 marzo Giornata mondiale della Poesia 2014 a Padova - ZuBar di Palazzo Zuckerman


SPUME DI SPOSA

 

Come sono fasulle
se di sole non ti abbagliano
sembrano perfino abbaiare
a l’aria di una luna lontana

altre a silenziose vulve si svelano
di madreperla su l’onda del cielo
fanno pure dolci spume – di sposa
e lontano s’involano come gabbiano.

Le nuvole mie fingono leggere
di essere tutto, anche amore
ma poi a piombo ti cadono
addosso: e sono uragano.



NEL VUOTO VENTO

 

Sì!
le ha fatte tutte arrabbiare
                       e in tutta fretta
                                               tutte via sono andate
lasciando un vuoto
            sconsolato
di aria
nell’aria
svuotata
da tutta la spuma
di Dio
e da ogni guscio
vuoto
per qualsivoglia fantasia.



Così il poeta
mulinando fogli
nel vuoto vento
potrà farsi bianca nuvola
con scure schiume di scrittura.


G. Nigretti da Derive d'aria 2012

mercoledì 19 marzo 2014

il padre

 LETTERA22


            oh Padre! piedalato Messaggero dei tuoi dei
fra ondose reti di notte vagavo. negli occhi suoi golosi. di badessa sguardi ho rivisto svagati in voli bassi. Da quell’ignoto l’Angiolo giocante è caduto su questa matrigna Stella suadente.
oh Padre! piedalato Messaggero dei tuoi dei  oggi da sphinge serena è tornata. il fremente roseto infrange. e incanta e incarta da sirena padana. è pescatrice come cortigiana. di giallo giuda giottesco vestita. e snuda lunghi pianti e baci calanti.
            oh Padre! piedalato Messaggero dei tuoi dei  i verdetti tuoi frane mie sono. in sudate tane di cagne nane.   E invano a sangue e ferro di cavalla   talami costello da zoppico vulcano. trafitto dai congiunti serpenti. in ogni prodigo ritorno andato   tra un dolore e un colore e un calore.
            oh Padre! piedalato Messaggero dei tuoi dei  polyphemo di speranze dal Fato mutilato:   alle montane giumente nane. gioiose sotto le esili gambe dei piccoli Messi. Oggi sottovetro spinti e lavati   Angiolini bendati al profugo Padano. come uno scrollato suino   dal sacro focolare marino.
            oh Padre! piedalato Messaggero dei tuoi dei  ricordi i verdi dolori su Lettera22 pestati. in quelle notti insonni quando di verdalba lucente vestito   flutti zappavi ed io armato neptuno   a frotte frutti scovavamo insieme.
Ora la perla pescata è il figlio cioè il foglio. di parola trovata, lavata, rasata, e riscritta. piena di labiali di rabbia in gabbia con sabbia di stabbia. da vuoto Imbecille Parolaio.
            ouh Padre! piedalato Messaggero dei tuoi dei  e t’ho pure alzato l’ara marina davanti:   Santi e Fanti e Grappe d’Oro e porto   sempre pianti e fiori e denari e lunghe cere   alle tue Tombe e Madonne Nere.
E oggi a ponente dopo domani non è ancora domani.
E domani l’ho rivista – invano:   diva di divani nei suoi vani vani ispani.
E ieri la nuova poesia di deserto deserto mi porterà di lei ogni granello.
Via.


G.Nigretti da Derive eretiche 2009

sabato 15 marzo 2014

la moglie

LA CHIAVE DEL GAS di Juan Gelman

La moglie del poeta è
condannata a leggere o ascoltare i
versi del poeta che fumano
appena estratti dall’anima. E ancora:
la moglie del poeta
è condannata al poeta, a quel tipo
che mai sa dove
si trova il rubinetto del gas e finge
di domandare per sapere
quando in realtà gli importa solo di domandare
ciò che non ha risposta.

mercoledì 12 marzo 2014

finland

mi hanno appena comunicato che una mia opera pittorica è presente in questa mostra alla Gallery Villa Armas in Kangasala Finland

lunedì 3 marzo 2014

fatta pietra


SENZA PIÙ FILO

Stelle che mi obliate
su l’isola d’arcaici dedali
perchè di pietra scendete
a ricamare cascate sete?
assetate
da l’oscuro di lontana stella
assonnata d’amore hanno sete.

O sovrane stelle dimentiche
né a squame morgane sbalzate
questa croata notte disfatta
dalle pietrose ombre tremule

sete mute d’amore vibrano
di memorie voce e brace
di stella al viandante aereo
ne l’oscuro senza più filo
di orme
su questa isola d’amore fatta
pietra spoglia di carne e nome.

G Nigretti da Derive di  notte 2009/10

sabato 1 marzo 2014

marzo

CORSE DI MARZO

Inclinato attendo –
come fronda a discese ventose
d’afose sponde ponti t’innalzo

in carne nelle corse di marzo
furiose quelle mani ci hanno
come vanga pesante scavato

un destino d’aria ricamato
immobile ombra ci annoda
a perle e spini l’anima

verso voragini giornate
ai venti di attese vertigini
gemiti un gitano sogno vano.

G. Nigretti da Derive d'amore 2001/04