domenica 26 gennaio 2014

un hombre sincero

GUANTANAMERA di José Martí

Yo soy un hombre sincero,
 De donde crece la palma,
 Yo soy un hombre sincero,
 De donde crece la palma,
 Y antes de morirme quiero
 Echar mis versos del alma

Guantanamera, guajira Guantanamera
 Guantanamera, guajira Guantanamera

Mi verso es de un verde claro,
 Y de un carmin encenidido,
 Mi verso es de un verde claro,
 Y de un carmin encenidido,
 Mi verso es un cierro herido
 Que busca en el monte amparo.

Guantanamera, guajira Guantanamera
 Guantanamera, guajira Guantanamera

Con los pobres de la tierra,
 Quiero yo mi suerte echar,
 Con los pobres de la tierra,
 Quiero yo mi suerte echar,
 El arroyo de la sierra,
 Me complace mas que el mar.


domenica 19 gennaio 2014

della pelle


DELLA MIA

A Dolle della pelle mia
Quella ché sempre dura
su coricata pelle sua
Tutta quanta la disturba
Quando di antica peluria
fruscia O di piuma di rasoio
La struscia: è questa barba

Che non-so-più se è quella propria
Della faccia mia O della mia nòia.

G. Nigretti da Derive quotidiane 2013/14

sabato 11 gennaio 2014

mercoledì 8 gennaio 2014

nel tuo letto

G. Nigretti dalla serie Affichage Interdit

SUL CONFINE TRACCIATO

Serata serena suadente seducente
nella bocca tua seguendo pericoli
aleggiavo senza filtri sulle tue reti

Mercoledì ho sorseggiato te miele
con l’agro dei limoni dolci spaccati
nello zucchero velato degli specchi

Raso rosa fra le rasate labbra
            e fiumante mi versavo nelle tue
tazzine di velluto notte blu

Di parole amanti e di pensieri colanti
ci rigiriamo umidi sul confine tracciato

Poi ho iniziato a succhiare le zollette
sfogliando alveari nel tuo letto annoiato.

G. Nigretti da Derive Deserte 1994/2001

mercoledì 1 gennaio 2014

fra le mani



Oggi hanno un anno in più / quei morti giorni che ci hanno / senza più nome sfogliato (forse / sarebbe meglio dire strappato) / il cuore e i calendari

GIÀ FREDDI FRA LE MANI

Così la parola mia
scesa in me parlava
in quell’essere primo
di questa nuova scena.

Ora dimmi mia parola:
dove sono quelle ore
morte su i calendari di ieri?
forse sono…           ricordi

accadde come a quello
stanco paia di mocassini miei
ed anche a gli scarni desideri
già freddi fra le mani
che per aria o nei rifiuti
li ha li abbiamo
in un solo fiato via gettati.

Ed anche questo finirà
prima o poi. Su di un foglio.
Uguale a quelli?
forse – senza dubbio alcuno
fra ottomila-e-settecentosessanta ore
anch’esso lo butteremo in una buca
senza voce e carne d’ombra alcuna.

G. Nigretti da Derive urbane 2012/2013