venerdì 23 novembre 2012

ostrica del primo mattino


QUESTO ODORE MARINO di G. Caproni

Questo odore marino
che mi rammenta tanto
i tuoi capelli, al primo
chiareggiato mattino.


Negli occhi ho il sole fresco
del primo mattino. Il sale
del mare…


Insieme,
come fumo d’un vino,
ci inebriava, questo
odore marino.


Sul petto ho ancora il sale
d’ostrica del primo mattino.


(da Ballo a Fontanigorda, 1938)

giovedì 15 novembre 2012

dal tardo cielo

NE L’ULTIMO PONENTE


si allontana l’orizzonte. Muto
dietro i colli è uno stelo
di spine – dal tardo cielo
la sera vaga a fredde rose

per le stanze aspre indugia
un tedio di ombre molli
lacere soglie frana, d’oblio
l’anima in uno stagno d’ore
sgronda a fogli di fioca voce

il sangue di spogli silenzi –
l’ultimo ponente tramonta
ne l’aria gelida dei fossi
una monotonia a petali rossi.

G. Nigretti da Derive d'inverno

domenica 4 novembre 2012

su le rugate chianche

Birth: unknown  -  Death: Jan. 1, 1832
Mountain Saint Mary's Cemetery
Emmitsburg Frederick County Maryland, USA

PIOGGIA CADE


Quando sarò verme
e il cielo risuonerà le sue saette
su le antiche viette ritornerò
sotto quel cielo ceruleo

di cerata mantella – molle
passavi solitaria campana
fra i bugnati bagnati dai giorni
dove l’unica aria ti era concessa.

Pioggia cade su le rugate chianche
bianche come mille tombe allagate
isole remote di ragazzino vagante
in affogati pensieri adagio cadevi.

forse pensavi a la pioggia che si poggiava
sulle tue nude lunghe gambette bagnate
come un petalo di madre che tenue sfiora boccioli

forse pensavi a la pioggia che si sfoggiava
da quelle golose velate labbra che duro sfioravi
come oggi di sirena sfioro i rasoi delle dure squame

forse non pensavi che la pioggia si fingeva pioggia
divenendo dono di natura per ogni solitudine futura
come l’inganno che oggi colma calici e fogli bianchi

Pioggia cade
in questa memoria galleggio
su le gocciole senza ormeggi
come i naufraghi di frontiera

fra le soglie giaciamo stranieri
lontano Fratello dei vicoli di Giano
dove ora già si aprono gli ombrelli neri
e il passato sui fogli bianchi non ti asciuga.

 

G. Nigretti da Derive eretiche

venerdì 2 novembre 2012

stanno

G. Nigretti "Senza titolo"

NOVEMBRE

Cadono di rosa gli ultimi petali
nel nulla dell’alba scolorano
di pioggia i colli, le case, i lumi
già freddi si oscurano ne gli occhi
lungo l’umida strada d’alberi muti
cade deserta la stagione d’ombre.

Si alza Novembre dalle foglie secche
bianche di nebbia nel campo dei morti
si odono voci e preghiere, di un giorno
al freddo dei marmi germogliano fiori.
Recisi.

G. Nigretti da Derive d'inverno


G. Nigretti "Senza titolo"

SEPOLCRI


Stanno – in quiete bianca
i marmi di assenti dimora
in terra d’ossa e cenere
le pacate anime tacciono
a lamenti a pianti di voci
davanti fiori e molli ceri

passo lividi cancelli
senza madonne o preghiere
a sillabe mute – Padre
al tuo bianco marmo porto
sempreverdi da lunghi anni
incolti come lapidi senza sguardi.

G. Nigretti da Derive straniere

giovedì 1 novembre 2012

il tempo di chiudere

G. Nigretti, "Ombre"
OMBRA FERITA, ANIMA CHE VIENI di Giovanni Raboni

Ombra ferita, anima che vieni
zoppicando, strisciando dal tuo fioco
asilo a cercare nei sogni il poco
che rosicchio per te all’andirivieni


dei risvegli e degli incubi, agli osceni
cortei delle sciarade, così poco
che qualche volta quando arrivi il fuoco
è già spento, divelte le imposte, pieni


di insulsi intrusi o infidi replicanti
l’immensità della cucina, il banco
di scuola, il letto, dammi tempo, non


svanire, il tempo di chiudere i tanti
conti vergognosi in sospeso con
loro prima di stendermi al tuo fianco.