sabato 31 dicembre 2011

QUEL CHE RESTA ...

L’Assessorato alla Cultura, in collaborazione con l’Associazione Shunyata presenta la mostra “Padova, un fiume di poesia – Volti, voci, libri. La poesia performativa dal 1988 al 2010” con fotografie e documenti di Nicola Licciardello.
L’esposizione rappresenta la testimonianza dell’impegno civile di una serie di poeti e dei gruppi artistici cittadini nei confronti degli eventi che caratterizzarono un preciso momento della nostra storia, tra la fine degli anni Ottanta e il primo decennio del Duemila.
L’originalità della mostra consiste nella rappresentazione dei tanti “attori sociali” che allora presero parte alle performances e alle azioni poetiche da cui scaturirono le tracce che disegnarono un percorso comune a varie associazioni presenti a Padova - Shunyata, Gruppo 90, P.I.P. (Pronto Intervento Poetico) e Inverso – quali rami e affluenti del grande “fiume di poesia” che attraversò la città del Santo.
23 giugno - 24 luglio 2011 - Centro Culturale Altinate
Interverranno: Flor Aristimuño, Marialaura Bertolini, Erica Boschiero (“poesia in musica”), Ferruccio Brugnaro, Alessandro Cabianca, Luisa Contarello, Stefano Dal Bianco, Silvio De Campo, Rita degli Esposti, Silvia Favaretto, Giuseppe Ferraboschi, Fernanda Ferraresso, Giovanna Frene, Renata Galiazzo, Fabia Ghenzovich, John Gian, Francesco Giusti, Lucia Guidorizzi, Louise Landes Levi, Anna Lombardo, Renzo Lucchiari, Salah Mahameed, Francesco Manna, Fernando Marchiori, Patrizia Mazzonetto, Riccardo Misto, Beppe Mosconi, Marco Munaro, Roberto Segala Negrini, Giuseppe Nigretti, Armando Pajalich, Giuliana Piovesan, Floriana Rigo, Alberto Rizzi, Maurizia Rossella, Mariuccia Rostellato, Francesco Spagna, Nuccia Spagnolo, Carla Stella, Harumi Tsuchyia, Clara Vajtho, Julian Zhara, Silvia Zoico.
Saliva di notte

scura di luna
saliva foriera
da nera chimera
saliva di sera
de drio al Santo
saliva de rana
un falso canto
saliva di baci
sfiorava le dita
saliva di notte
su i seni profani
saliva a gli occhi
correva le gote
saliva a gocce
dal monte al mare
saliva di morte
a suole chiodate
su le sacre rose
su le pie margherite
saliva scendeva
su le scolpite ferite
saliva fradicia saliva

venerdì 30 dicembre 2011

ALMANYA - finale

“Una volta un saggio alla domanda “Chi o cosa siamo noi?” rispose così: siamo la somma di tutto quello che è successo prima di noi, di tutto quello che è accaduto davanti ai nostri occhi, di tutto quello che ci è stato fatto, siamo ogni persona, ogni cosa la cui esistenza ci abbia influenzato o con la nostra esistenza abbia influenzato, siamo tutto ciò che accade dopo che non esistiamo più e ciò che non sarebbe accaduto se non fossimo mai esistiti!”

martedì 27 dicembre 2011

DERIVE

E' stata appena pubblicata l'antologia Poetica "Il Federiciano 2011" di Aletti Editore. All'interno dell'opera, è presente anche la poesia finalista "Derive" di Giuseppe Nigretti
L'Antologia nasce dal Concorso Internazionale di Poesia Inedita "Il Federiciano", che quest'anno è alla sua terza edizione. Con esso si sviluppa anche il progetto di un'ideale 'Paese della Poesia', a oggi unico in Italia, realizzato a Rocca Imperiale in provincia di Cosenza. Qui ogni anno sono poste delle stele poetiche a decorazione delle mura esterne di alcune abitazioni.
Quest’anno sono state aggiunte quelle di Lawrence Ferlinghetti, Mario Luzi, Manlio Sgalambro, Maria Luisa Spaziani a quelle di Alda Merini e di Dacia Maraini, che hanno donato i loro versi alla manifestazione.
Federico II fu il primo fautore di un movimento poetico in Italia cioè la Scuola Siciliana. Presso la corte dell'epoca, declamare versi era cosa quotidiana, lo stesso Federico II e suo figlio Re Enzo se ne dilettavano. Ed è così che la Piazza dei Poeti Federiciani simboleggia oggi il legame tra i poeti federiciani del 1200 e quelli del terzo millennio, affinché poesie del passato e del presente possano incontrarsi in un paese dove spiccano il blu del mare, il giallo dei limoni e il verde dei campi, godibili dall’antico castello Federiciano. Sono pure i colori scelti per identificare i tre volumi antologici e gli stati emozionali da cui sono derivate le liriche pubblicate.
Derive


Ne le onde attendi promesse
d’amore notturno maree ti cullano
dal fondo come naufraga vela

il tuo cuore afferra e vola vola vola
oltre la siepe de le sue risacche
fra le stelle secche ne la notte muta

nudo t’aspetterò nuotando piano
fra gli orti arati da le tue lacrime
colme d’albe su giorni sparsi

m’ondeggiano versi in derive immobili
scrutano l’est coi miei occhi recisi
cercano approdo fra irose nuvole rosa
nel vermiglio cielo de i miei passi
stendo ancora la tua assenza d’amare

venerdì 23 dicembre 2011

ISOLA D'AMORE

E' stata appena pubblicata l'antologia poetica "Sotto l'albero delle mele" di Aletti Editore. All'interno dell'opera è presente anche la poesia "Isola d'amore" di G. Nigretti.

In questo volume, che nasce dalla prima edizione del concorso “Sotto l’albero delle mele”, uomini e donne si pongono gli uni di fronte alle altre, ed entrambi approfondiscono la conoscenza reciproca. Sotto un ideale albero delle mele, ognuno coglie il frutto da consegnare all’altro: il libro, infatti, è diviso in «Sezione Adamo: Poesie sulle donne, scritte dagli uomini» e in «Sezione Eva: Poesie sugli uomini, scritte dalle donne».


Allora l'uomo disse: «Questa volta essa è carne dalla mia carne e osso  dalle mie ossa. La si chiamerà donna perché dall'uomo è stata tolta» Genesi, 2:23


 “Dio creò l’uomo e, trovando che non era abbastanza solo, gli diede una compagna perché sentisse più acutamente la sua solitudine” Paul Valéry, Tal quale, 1941/43


Una donna intelligente ha milioni di nemici: tutti gli uomini stupidi” Marie von Ebner-Eschenbach, Aforismi, 1880
Isola d’amore

Ne l’ebbrezza bizzarra
sei l’isola delfina
e del desiderio l’icona divina

fra gli alati silenti
sei l’isola profonda
e del piacere il canto dell’onda

fra l’umide essenze
sei l’isola gemmata
e de l’incanto la notte iridata

ne l’aroma d’aurora
sei l’isola donzella
e de l’estasi la brezza di stella

come di fiamma un fiocco
dell’anima Tu sei il tocco
isola d'amore ne l'amare derive

mercoledì 21 dicembre 2011

CHRISTA WOLF - "Quello che non c'è nei diari"

Si è spenta all’età di 82 anni Christa Wolf, la più nota scrittrice in lingua tedesca, autrice di Cassandra, Medea, La città degli angeli e molti altri bellissimi  romanzi. Una scrittura che da “Il cielo diviso” sino a “Che cosa resta” affianca la biografia, se ne nutre e da essa trae materia di riflessione oggettiva e di respiro universale. L’Ovest non le perdonò mai la sua pervicace fedeltà, malgrado tutto, a un’idea di società egualitaria, la sfiducia nelle magnifiche sorti e progressive del Mercato, quel suo aristocratico tenersi fuori dall’infatuazione edonistica e consumistica che seguì alla caduta del Muro. La resistenza nei suoi scritti a una globalizzazione che cancellava le identità dei popoli in nome di uno sviluppo senza progresso, e camuffava il suo volto brutale di mercificazione e assoggettamento delle persone sotto un’apparenza di benessere fittizio, tracollante come un castello di sabbia, perché senza radici nelle memorie, nelle tradizioni dei singoli popoli, nei tratti identificativi della condizione umana. Più attuale che mai il messaggio che la scrittrice berlinese ci ha lasciato, affidandolo alle sue opere.
da "gli Imboscati" - Quotidiano di informazione e approfondimento fatto da italiani che vivono all'estero.



sabato 17 dicembre 2011

VERRA' IL MATTINO E AVRA' UN TUO VERSO


E' stata pubblicata l'antologia poetica "Verrà il Mattino e avrà un tuo verso" di Aletti Editore. All'interno dell'opera è presente anche la poesia "Corse di marzo" di G. Nigretti. 
Corse di marzo

Inclinato t’attendo
come fronda a discese ventose
d’algide sponde ponti t’innalzo

a corse di marzo furia
di taciute emozioni in carne
come vanga ci ha scavato

un destino d’aria ricamato
immobile annoda
l’anima a perle e spini

verso in voragini giornate
a venti d’attese vertigini
gemiti un gitano sogno vano

lunedì 12 dicembre 2011

POESIA - di Alfonso Gatto

In ogni gioia breve e netta scorgo il mio pericolo.
Circolo chiuso ad ogni essere è l'amore che lo regge.
Tendo a questo dubbio intero, a un divieto in cui
cogliere il sospetto e la lusinga del mio movimento.
Universo che mi spazia e m'isola, poesia.

domenica 4 dicembre 2011

IN DIFESA DEI POETI - Niels Hav poeta danese


Cosa dobbiamo farcene dei poeti?
La vita è dura per loro
sembrano così penosi vestiti di nero,
pallidi per i tormenti interiori.
La Poesia è un'orribile malattia
un cammino infettato dai lamenti
le urla contaminano l’aria come
scorie nucleari della mente. È così nevrotica!

La Poesia è un tiranno
che non lascia dormire di notte e rovina i matrimoni
che sospinge in baite desolate nel bel mezzo dell’inverno
dove loro si rannicchiano, sofferenti, con cappelli
                                        e sciarpe pesanti.
Che tortura!

La Poesia è una pestilenza
è peggio dello scolo, una terribile vergogna.
Essere considerati poeti è dura,
siate pazienti con loro!
Sono isterici come se stessero aspettando
                                                                  dei gemelli
digrignano i denti quando dormono, mangiano male
e erbe. Rimangono esposti per ore al vento ululante
tormentati da metafore sbalorditive.
Ogni giorno è sacro per loro.

Vi prego, abbiate pietà dei poeti
sono ciechi e sordi
aiutateli nel traffico quando barcollano
nella loro invisibile menomazione
che ricorda ogni sorta di miserie. Ogni
                                            tanto uno di loro si ferma
per ascoltare una sirena lontana.
Mostrate considerazione per loro!

I poeti sono come bambini malati
seguiti da casa dall’intera famiglia.
Pregate per loro
sono nati infelici
le loro madri li hanno compatiti
hanno cercato l’aiuto di medici e avvocati,
infine hanno rinunciato
per paura di perdere la testa.
Compiangete i poeti!

Nulla può salvarli.
Contagiati dalla poesia, come lebbrosi isolati
sono rinchiusi nel proprio mondo fantastico
un macabro ghetto pieno di demoni
e fantasmi vendicativi.

Quando durante una limpida giornata estiva, col
                                                             sole splendente
vedete un povero poeta
uscire di casa barcollante, esangue
come un cadavere e stravolto dalle meditazioni
avvicinatevi ed aiutatelo!

Allacciategli le scarpe, portatelo
al parco e aiutatelo a sedersi su una panchina
al sole. Cantategli qualcosa
comprategli un gelato e raccontategli una storia
perché è così triste.
La poesia lo ha completamente  rovinato.

© Niels Hav

Traduzione; Hanne Bech & Gaetano Longo